Borse europee ancora in ribasso, mercati fermi Fed-Corriere.it

Le tensioni geopolitiche sul fronte ucraino, l’attesa sempre più nervosa del le indicazioni della Fed sui tassi di interesse e, non da ultimo, l’incertezza sull’elezione del futuro presidente della Repubblica, piega la Borsa di Milano, che registra un ribasso del 4% e si aggiudica a fine seduta il titolo di peggior piazza finanziaria d’Europa. L’indice Stoxx 600, che comprende i principali titoli quotati in Europa, ha chiuso in ribasso del 3,6%, che equivale a una perdita di 386 miliardi di capitalizzazione persa in una sola seduta. Anche Wall Street apre in negativo e così via. Il Dow Jones ha perso l’1,42% a 33.780,20 punti, il Nasdaq ha perso il 2,20% a 13.471,04 punti mentre l’S&P 500 lascia l’1,72% sul pavimento a 4.322,10 punti.

Lo shock ucraino colpisce i listini

A parte il nervosismo dovuto alla politica monetaria, che sarà modificata dalla prossima decisione sui tassi della Fed nel 2022, a deprimere soprattutto i listini la prospettiva di un possibile confronto armato in Ucraina, con l’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Russia già andata in scena nelle scorse ore. Un rischio testimoniato dal rumore smorzato della Borsa di Mosca (-6% l’indice Moex), dall’ennesima impennata del prezzo del gas ad Amsterdam (92,6 euro al megawattora, +17%) e dalla doppia correzione in contemporanea a partire dal Nasdaq quello dell’S&P di Wall Street.


piazza degli affari

In questo clima generale, per Piazza Affari c’è incertezza anche sul nome del futuro Presidente della Repubblica, anche se per il momento gli operatori ritengono più probabile una “promozione” di Mario Draghi al Quirinale. L’effetto cedola di Enel e Snam ha pesato sull’indice di Milano per lo 0,39%. Le vendite no non ha risparmiato nessuno dei titoli principali, a cominciare dal settore automobilistico della “galassia” Agnelli con Stellantis (-7,4%), Iveco (-7,1%) e Cnh (-6,6%). Maschio DiaSorin (-5,7%) il giorno in cui il CEO Carlo Rosa è stato incriminato per presunto insider trading. I danni sono stati limitati da elettricisti come Italgas (-1,3%) e Bolognese Hera (-1,4%) che, come tutte le altre testate dei principali indici di Borsa di Milano, ha però chiuso in territorio negativo. Rosso anche per Eni (-3,2%), che ha annunciato la quotazione alla Borsa di Oslo della controllata Var Energi AS, e per Tim (-2,5%) che nei giorni scorsi ha nominato Pietro Labriola nuovo amministratore delegato. Anche UniCredit (-2,5%) è stata protagonista per tutta la giornata e una sessione da dimenticare per Azimut (-5,7%), Pirelli (-5,5%), Inwit (-5,4%) e Tenaris (-4,9%). Fuori dal listino principale, strappa invece per ePrice (+48,6%) dopo l’avvio di trattative in esclusiva con Negma Group, società di investimento di Dubai ed ex azionista del gruppo e-commerce.

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Valute e materie prime

Sul fronte valutario, l’euro vale 1.1313 dollari (da 1,1345 dollari di venerdì) e 128,84 yen (129,06) mentre il dollaro/yen a 113,88 (113,765). Infine, anche il petrolio è scivolato con il WTI a marzo a $ 82,5 (-3,2%) e Brent a 85,6 dollari (-2,7%).

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