Il livello di profitti in Italia sta crescendo più lentamente rispetto all’anno scorso, con il balzo del 10% dello scorso anno guidato dalle banche che potrebbe scendere al 1,9% medio annuo fino al 2026. La composizione del listino italiano è dominata da banche, società finanziarie, settore energetico, auto e telecomunicazioni, mentre il comparto tecnologico è considerato relativamente più caro secondo Intesa Sanpaolo.
Nonostante ciò, il “rischio Paese” non sembra essere una preoccupazione rilevante per gli investitori, anche se le prospettive per gli utili societari nel 2024 e 2025 offrono scarso sostegno a una nuova espansione dei multipli prezzo/utili. Il margine d’interesse dei finanziari potrebbe rallentare la crescita, e nel 2024 ci si aspetta un trend debole per il Ftse Mib, con un lieve calo degli utili del 2,5% e un modesto rimbalzo del 3% nel 2025.
Questi dati emergono da un’analisi approfondita condotta da esperti del settore finanziario, che evidenziano la necessità di guardare con attenzione alle prospettive future dell’economia italiana e dei suoi settori chiave. Mentre le previsioni non sono ottimistiche per i prossimi anni, è importante monitorare da vicino l’evoluzione del mercato e adottare strategie di investimento oculati per affrontare le sfide che potrebbero presentarsi.
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