Brasile-Argentina, la richiesta d’ingresso per i 4 giocatori della Premiere data di un mese fa. Le posizioni di Brasile e Fifa | Prima pagina

Il caso Brasile-Argentina è ancora molto aperto e, in attesa che Conmebol e FIFA chiariscano le responsabilità della sospensione del match appena nove minuti dopo il fischio d’inizio per l’ingresso in campo dei rappresentanti dell’ASL da notificare Romero, Lo Celso, Buendia e Martinez violazione del protocollo anti-Covid all’ingresso nel Paese, continua lo scambio di reciproche accuse.


IL DOCUMENTO – I calciatori argentini e i membri dell’AFA, la federazione calcistica di Buenos Aires, hanno ha subito sollevato seri sospetti sul comportamento delle autorità brasiliane che, nei tre giorni precedenti la partita, pur essendo a conoscenza della presenza di calciatori inglesi nella Seleccion, non avevano effettuato alcun controllo. E a sostegno di ciò, il collega argentino Veronique Brunati postato a documento (Foto) del 5 agosto, modulo compilato per il centrocampista Giovani Lo Celso che richiede il permesso di entrare in Brasile dopo l’esenzione da qualsiasi forma di quarantena per motivi sportivi. Un’operazione ripetuta per gli altri tre giocatori del presidente del Consiglio e quindi avvenuta un mese prima della disputa del match alla Corinthians Arena di San Paolo.

IL PARADOSSO – In campo si sono presentati gli ufficiali dell’Anvisa – l’autorità sanitaria brasiliana – ha riproposto queste forme ai giocatori evidenziando il mancato gioco di Martinez, Romero, Lo Celso e Buendia. Una circostanza ovviamente smentita dai fatti e dalle prove documentali, che saranno esaminate da Conmebol e FIFA per decidere l’esito della partita, valida per la qualificazione ai Mondiali, il suo eventuale recupero o l’attribuzione della sconfitta. una delle due nazionali.

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LA REPLICA BRASILIANA – Per la sua parte, Anvisa ha confidato la sua posizione al quotidiano argentino Olé su Martinez, Buendia, Lo Celso e Romero. Queste le parole del regista Immagine segnaposto Antonio Barra Torres: “Ci sono quattro giocatori che, quando arrivano in Italia, hanno presentato la dichiarazione sanitaria del viaggiatore. In questo documento, non specificano che sono passati attraverso uno dei tre paesi soggetti a restrizioni. Poi si è scoperto che erano passati attraverso il Regno Unito, lo abbiamo scoperto poche ore prima della partita. Ci siamo arrivati ​​perché tutto quello che Anvisa aveva detto dal primo momento non è stato seguito. È stato loro ordinato di rimanere isolati in attesa di lasciare il paese, ma non lo hanno fatto. Sono arrivati ​​allo stadio, sono scesi in campo, c’è una sequenza di infrazioni. Il Ministero della Salute, il Segretario di Stato per la Salute di San Paolo, i rappresentanti di Conmebol, la Federcalcio brasiliana e la delegazione argentina sono stati informati della quarantena obbligatoria che i giocatori dovrebbero osservare. Dovrebbero dire la verità”.

PRESA A DISTANZADal Brasile sale anche una voce sorprendentemente contraria e polemica contro l’Anvisa, come si evince dal comunicato ufficiale diffuso dalla Cbf, la locale federazione calcistica, che si dice “profondamente dispiaciuta per gli eventi che hanno portato alla sospensione. CBF rispetta integralmente l’attuazione dei più severi protocolli sanitari. Tuttavia, è assolutamente sorpresa dall’azione svolta dall’Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria., una volta che la partita era già iniziata, perché Anvisa avrebbe potuto svolgere la sua attività in modo molto più adeguato nei diversi momenti e giorni prima della partita. La Cbf sottolinea inoltre che in nessun momento, per il tramite del presidente ad interim, Ednaldo Rodrigues, o dei suoi dirigenti, sono intervenuti su alcun punto relativo al protocollo sanitario stabilito dalle autorità brasiliane per l’ingresso di persone nel Paese”. .

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FIFA È FATTO – L’ultima in ordine di tempo a parlare sui fatti di San Paolo è la Fifa, con la seguente nota: “Ci scusiamo per le scene che hanno portato alla sospensione della partita tra Brasile e Argentina che ha impedito a milioni di tifosi di assistere alla partita tra due delle nazionali più importanti del mondo. Lla prima segnalazione è stata inviata alla FIFA e sarà analizzata dagli organi competenti, in vista di una decisione da prendere nei prossimi giorni”.

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