Bugatti, il marchio potrebbe essere venduto a Rimac entro la fine del 2020

Secondo il quotidiano tedesco Rivista del regista, durante l’ultimo consiglio di amministrazione di Volkswagen, si è parlato molto della possibilità di vendere il marchio Bugatti ai croati di Rimac, azienda leader nel settore della mobilità elettrica e nuovo produttore del Rimac C Two, un 1 888 cavalli; Volkswagen, tuttavia, inserirà nella trattativa un aumento delle quote di Porsche nella società croata: per il momento si aggirano intorno al 15,5%, ma se l’accordo passa, dovrebbero raggiungere il 49%. Il motivo di questa operazione è duplice: da un lato si tratta di un mezzo per mantenere il controllo su Bugatti che non andrebbe quindi “perso”, dall’altro verrebbero utilizzati i soldi che finirebbero a Rimac in cambio della percentuale aggiuntiva. da quest’ultima per finanziare l’acquisto del marchio francese.

Accordo entro il 2020

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Sempre secondo il quotidiano tedesco Rivista del registaSi dice che il CEO di Volkswagen Group e Volkswagen Herbert Diess sia molto fiducioso di poter concludere l’accordo entro la fine del 2020, sebbene né lui né le parti coinvolte abbiano ancora confermato nulla. Per la firma dell’accordo però non basterebbe l’approvazione del CEO, infatti l’approvazione degli azionisti più importanti, come il colosso cinese delle batterie Camel Group e la società di Hong Kong China Dynamics, è anche necessario.

Cambio di filosofia

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Rimac è un’azienda fondata nel 2009 a Sveta Nedelja, che si è affermata come una vera eccellenza nel campo della supermobilità elettrica e la sua creazione Rimac C Two ne è un esempio; Inoltre, sin dalla sua fondazione, Rimac ha esplorato nuove strade per l’elettrico, sperimentando nel campo dei sistemi di trasmissione e delle batterie, ovviamente necessari per raggiungere le incredibili prestazioni delle proprie vetture. Pertanto, se Bugatti dovesse finire sotto l’ombrello croato, ci sarebbe un brusco spostamento a favore delle batterie, che andrebbero così a sostituire gli spaventosi motori che portavano le Bugatti a ben oltre 400 all’ora.