Previsioni meteo: BURIAN, stavolta tornerà il grande INCUBO. C’è una DATA
Bourien o Buran? vediamo se e quando accadrà Presto vi sveleremo se e quando Burian il Buran e se preferite, anche se, come abbiamo spiegato più volte, poiché la nostra lingua deriva dal greco e poi dal latino (e non dal russo), e nel greco antico troviamo la parola Boreas quindi per la trasformazione di o in eu de e i, il mutamento in Buria (n) o Buriana è immediato, tanto che in molti dialetti italiani persiste il vocabolo Buriana ad indicare appunto la Burian. Altre etimie che possono quindi essere direttamente riferibili al russo sono da respingere, altrimenti il vocabolo russo Buran deriverà ovviamente dalla stessa radice comune greca e indoeuropea, ma con modifiche derivanti dall’uso della lingua diversa dall’italiano.
Meteorologicamente, tuttavia, il “grande incubo“Burian potrebbe essere endemico sull’inverno italiano anche nei prossimi mesi nonostante le statistiche vorrebbero essere protagonista solo una volta ogni 5/6 anni.
Facciamo il punto per capire meglio Cos’è e se ce n’è uno I dati dove potremmo dover affrontare questo particolare evento meteorologico.
il Burian è un vento freddo che spira sulle infinite brughiere siberiane durante la stagione invernale e le steppe kazake verso gli Urali o le pianure sarmatiche della Russia europea. a volte il raffiche il vento può raggiungere 100 km/he accompagnati da tempeste di neve che portano a drastiche riduzioni della visibilità aumentando notevolmente la sensibilità al freddo. La caratteristica principale è quella di essere una corrente d’aria gelida perché proviene da una zona dove è presente un “film freddo”, cioè un strato d’aria molto freddo e pesante vicino al suolo e non superiore a 1000/2000 metri. Questo particolare evento rimane generalmente confinato alla Russia o al massimo all’Europa orientale ma, in alcuni casi può comparire anche in Italia. Ricordiamo ad esempio quelli del 1996, 2006, 2012 ed infine quello di febbraio/marzo 2018.
Ma cosa scatena queste ondate di congelamento? La causa dovrebbe essere cercata sopra Polo Nord dove tra gennaio e febbraio, ogni 5/6 anni c’è un improvviso riscaldamento. Con questo termine, in meteorologia, si designa un fenomeno anormale e intenso stufa a partire dal stratosfera terrestre, oltre la regione artica, anche dell’ordine di 30°C in pochi giorni. Questo riscaldamento, una volta attivo, tende progressivamente a diffondersi verso l’alta troposfera, dividendo letteralmente la Vortice polare.
Questo è accaduto in passato ed è per questo che è risaputo che i bordi del vortice stesso possono sprofondare in latitudine, innescando potenti ondate di gelo fino al bacino del Mediterraneo. Nonostante le statistiche secondo cui questo fenomeno non si ripeterà per quest’anno (l’ultima data infatti è di soli 4 anni), ci sono alcune indicazioni che il vortice possa rompersi nel nuovo anno.
Monitoreremo la situazione nei prossimi mesi poiché non si possono escludere eventi meteorologici estremi come ondate di gelo e nevicate. tra gennaio e febbraio 2022.
Il famigerato Burian del 2012
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