Cambia di nuovo il tuo conto corrente: ora investi

Per i titolari di conto corrente molte novità prenderanno forma tra giugno e luglio, molti sono preoccupati

Ricevuta di ritiro (Fonte foto: web)

Dal 1 luglio 2021 molto cambierà in Italia, ad esempio spariranno molte filiali di ING Direct. A Torino invece, l’ING rimarrà intatto, mentre un file Roma, Napoli, Padova, Milano e Bologna la banca rimarrà presente, ma spostandosi da un luogo all’altro. Ma questa non è l’unica novità riguardante ING, che come annunciato da tempo, chiuderà tutti gli sportelli automatici presente nel territorio.

Ciò significa che gli oltre un milione di clienti della banca saranno costretti a pagare il surplus da altre istituzioni per eseguire azioni come prelievi e depositi. Ma non è finita, anzi, forse non è la notizia più inquietante. Il vero clamore arriva con l’annuncio del pungiglione dell’Agenzia delle Entrate.

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Perché il conto corrente cambia così tanto

La sospensione dei sequestri sta per scadere. Lo aveva annunciato Le Mef: l’ultima data sarà 31 maggio 2021. Così, dal giorno successivo, inizieranno le fatture di pagamento, gli avvisi di accertamento degli amministratori e gli avvisi di addebito INPS, i sequestri di fatture sospese o di nuove in via di avvio. Di conseguenza, i pignoramenti salariali e pensionistici sono tornati. Forse anche per questo è bene capire come disinnescare la fuga, dal momento che il fisco mantiene ancora attiva la lente d’ingrandimento.

Tutto ciò che cambia intorno ai conti correnti segue la forte preoccupazione delle banche di tutta Europa: tassi negativi. E come funziona l’economia? Mira a convincere i suoi clienti a investire. Tuttavia, non vogliono correre molti rischi, quindi si accontentano di buoni fruttiferi postali o anche di titoli di stato.

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Le banche stanno praticamente cercando di stimolare i correntisti, emarginandoli per mancanza di aderenza a forme di investimento, che diventano quasi obbligatorie, in questi termini. E poi i buoni vecchi danno un’occhiata Btp. I titolari di conto, che non vogliono correre troppi rischi, si nascondono dietro prodotti governativi a medio – breve termine, anche con rendimenti limitati, ma almeno con rischi inferiori.

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