La scuola non è un luogo di contagio per il coronavirus, come ormai sanno bene i ragazzi che manifestano per tornare in classe.
Il virologo di Spallanzani sembra parlare con loro, Maria Rosaria Capobianchi, che li invita a riflettere sull’importanza del sacrificio richiesto.
Nell’intervista con Giornale Il Messaggero, lo scienziato a capo del laboratorio che per primo ha isolato il virus, spiega perché è importante che le aule rimangano vuote per il tempo indicato. Li invita inoltre a studiare il comportamento di un virus per riflettere sulla decisione presa dal governo e sui risultati già registrati.
Studiare a casa con la formazione a distanza consente di viaggiare meno sui mezzi pubblici e di non creare folle vicino agli edifici. La scuola verrebbe quindi accusata non come luogo diretto, ma come meta da raggiungere, come da tempo e da tanti si sostiene.
Poiché è stato il virologo a invitare gli studenti a studiare il virus, dà una prima lezione molto breve: gli studi – dice il virologo tra virgolette – hanno indicato che i cambiamenti in questo virus non sono legati alla sua capacità di invadere il sistema. respirazione profonda. In pratica, la variabilità virale è bassa e non minaccia il successo dei vaccini.
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