Chi è Luca De Meo – Parla molto bene il francese (una delle condizioni necessarie per la carica), così come l’italiano, il tedesco, l’inglese e lo spagnolo, tanto che le sue conferenze stampa a volte diventano un vero e proprio esercizio linguistico tra gli idiomi. del Vecchio Continente. E negli ultimi anni come presidente di posto a sedere, la controllata Volkswagen con sede a Barcellona, ha anche imparato il catalano.
Ma soprattutto Luca de Meo, 53 anni milanese di origine abruzzese, ha utilizzato il requisito più importante a sua disposizione per diventare il nuovo amministratore delegato di Renault: un corso nel settore automobilistico che tutti sono d’accordo.
Da luglio, infatti, il manager italiano è diventato il numero uno operativo della casa automobilistica francese, diventando di fatto il primo italiano della storia a guidare un gigante straniero delle quattro ruote.
Chi è Luca De Meo – Un profilo di 53 anni
Ex studente preferito di Sergio Marchionne (non a caso era la punta di diamante dei giovani manager del Lingotto poi soprannominati Marchionne boys), in corsa per diventare amministratore delegato di Renault (in cui ha superato la concorrenza di Didier Leroy, numero due alla Toyota, e Patrick Koller, numero uno alla Faurecia), de Meo ha potuto contare su un vantaggio eccezionale: aver restaurato Seat a meno di un anno dal suo arrivo a Barcellona (datato 2015). E allo stesso tempo di aver rilanciato in brevissimo tempo il marchio spagnolo.
Dall’altra da Meo, che nel 2015 è diventata Comandante della Repubblica Italiana e nel 2017 è stato nominato Bocconi Alumnus of the Year, nella sua carriera ha avuto docenti eccezionali. Uno di loro, come abbiamo detto, era Sergio Marchionne, che dal suo arrivo alla Fiat di inizio secolo ne fece uno dei suoi più stretti collaboratori. Insieme hanno lavorato al rilancio del marchio Fiat attraverso la Grande Punto, la Bravo e la 500. Quindi de Meo è diventato prima responsabile marketing di tutta la Fiat e, dal 2007, amministratore delegato Alfa Romeo.
Nel 2009 c’è stato il passaggio alla Volkswagen. Prima come Marketing Manager per il marchio Wolfsburg, poi, nel 2012, come Audi Marketing Director, entrando anche a far parte del Consiglio di amministrazione dei Four Rings.
Detto questo, però, per de Meo, l’arrivo a Boulogne Billancourt (sede Renault, appena fuori Parigi) non è stata una novità, visto che a casa di Losanga ha mosso i primi passi in il mondo del lavoro dopo la laurea in Bocconi.
Chi è Luca De Meo – La sfida di Fca-Peugeot e Ferrari
Il 2021 del settore automobilistico globale inizierà infatti il 4 gennaio quando gli incontri straordinari di FCA e PSA (Peugeot-Citroën) daranno il via alla fusione tra Lingotto e il produttore di Lion, creando il quarto gruppo automobilistico mondiale in termini di vendita. (con circa 8,7 auto immatricolate all’anno) dietro Volkswagen, Toyota e l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi
Ma a gennaio ci sarà un test molto importante per de Meo, che presenterà il suo primo piano industriale per la Renault. L’idea è di puntare su modelli a maggior valore aggiunto (da qui anche il rilancio del marchio Alpine) segnando una grande discontinuità con la ricetta del predecessore Carlos Ghosn (ora in difficoltà legale) che ha spinto molto sul numero di modelli venduti. Un secondo punto riguarderà la spinta verso l’elettrico. Un tratto comune a tutte le famiglie oggi, dato che la tecnologia verde sarà il paradigma dominante del mondo automobilistico negli anni a venire.
Insomma, nel 2021, de Meo dovrà iniziare a lottare contro il suo passato Fiat. Non solo perché come boss Renault dovrà affrontare il nuovo Stellantis nell’eterno derby francese tra Renault e Peugeot. Ma anche perché a Stellantis si affronteranno anche da presidente John elkann, che, quando de Meo lavorava al Lingotto, muoveva i primi passi da dirigente come vicepresidente Fiat tra gli allora presidente Luca Cordero di Montezemolo e l’allora CEO Sergio Marchionne.
Non solo, ma uno dei punti del piano di de Meo sarà quello di una maggiore aggressività sui tracciati di Formula 1. Dove dal prossimo anno Renault si presenterà con il marchio Alpine, storico marchio sportivo del Casa francese da tempo dimenticata. Una scelta che lo metterà in diretta competizione con la Ferrari dove Elkann per il momento non è solo presidente ma, in attesa di trovare un sostituto per il dimesso Luigi Camilleri, ricopre la carica di direttore generale ad interim. Quindi plenipotenziario.
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