Un vertice per cambiare il calcolo dei positivi e dei ricoverati, su cui si basano le restrizioni. E Brunetta-Giorgetti si sfidano su attività essenziali che da febbraio saranno accessibili solo con il Green pass.
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che misura il contagio in Italia. Perché la numero esponenziale di buffer, dieci volte in un anno, forse torneremo immagine distorta dell’infezione. E perché Omicron infetta di più ma fa meno danni. Spingono i presidenti regionali. Il CTS ne discuterà domani. Riconsidererò la mappa su cui si basano le misure di contenimento del contagio.
Mac ‘ un altro aspetto su cui la discussione è iniziata ieri, questa volta all’interno del governo: l’elenco dei negozi in cui dal 1 febbraio non sarà più possibile entrare senza il pass verde
. L’elenco, nella bozza predisposta dal Ministero della Pubblica Amministrazione, guidato da Renato Brunetta, era brevissimo, ridotto ai soli negozi di prima necessità (alimentari e farmacie). Il Ministero dello Sviluppo Economico, presieduto da Giancarlo Giorgetti, piuttosto, spinge perché l’ingresso rimanga libero in tutte le attività che sono rimaste aperte anche in zona rossa, secondo il decreto del marzo scorso: tabaccherie, librerie, fioristi e negozi di giocattoli, circa 30 tipi. Sembra una ristampa dello scontro tra tiratori e precursori. Il Dpcm, anticipato da messaggistica, perché sarebbe chiuso. Senza possibilità di revisioni: lungo l’elenco delle eccezioni sterilizzerebbe gli effetti della disposizione e contraddirebbe la sua opinione.
Con i punti positivi ancora molto numerosi e gli ospedali che si riempiono, il passaggio all’arancione non è più possibile, un orizzonte per diverse regioni. Ma la pandemia ha un volto diverso da quando sono stati fissati i criteri. A causa di ciò i presidenti regionali chiedono uno snellimento delle regole per gli asintomatici: Ferma la fabbrica di tamponi, solo chi è malato dovrebbe essere testato, dice Giovanni Toti, presidente della Liguria. A partire dal Lazio la proposta di ridurre l’isolamento a 5 giorni.
Il Lombardia
fare strada: da domani per dare una rappresentazione più realistica della pressione sugli ospedali, distinguere tra ricoverati per Covid e quelli con Covid. Ma ci sono anche incentivi a modificare direttamente le restrizioni, così come i parametri su cui si basano. Per la Liguria, che ha raggiunto le cifre della zona arancione, l’assessore ai trasporti, Gianni Berrino, ha preteso che il la capacità degli autobus rimane all’80%. (e non scendete a 50): con le scuole aperte, non sarebbe sostenibile. Sempre su questo aspetto, il CTS deciderà nella seduta di domani. Per garantire l’efficienza del trasporto pubblico dovendo anche mantenere la distanza, poi, le Regioni chiedono di sbloccare al più presto i fondi stanziati nel 2021 per migliorare il servizio.
Il tema è strettamente legato a quello della scuola: gli utenti principali degli autobus e della metropolitana sono gli studenti, le ore di punta coincidono con quelle dei campanelli di entrata e di uscita. Oggi con il ritorno in classe dei ragazzi siciliani, le lezioni frontali sono ancora una volta la regola ovunque. Ma tra i gemiti di sindaci e sindacati, preoccupati per i focolai. E lo sciopero indetto dagli studenti per domani.
La domanda di la scuola presente, che si è già opposta al governo e alle Regioni, torna al tavolo. Una richiesta di rivedere i criteri e le competenze sulla sospensione delle attività didattiche in presenza e fruizione del papà che da agosto affidato esclusivamente al governo, tranne che nella zona rossa, circolerebbe tra i governatori. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano, si astiene però: Solo un discorso generale.
Per contrastare il Covid, la difesa più efficace resta il vaccino. E ieri le 700mila amministrazioni erano vicine, un record assoluto. Molte terze dosi, ma anche le prime – soprattutto quelle over 50, ormai richieste – sono in aumento. La sintesi del Ministro della Salute, Roberto Speranza: Stiamo entrando in una nuova fase epidemica, con una crescita dei casi ma un rapporto tra positivi e ricoverati radicalmente cambiato grazie all’altissimo tasso di vaccinazione: due terzi dei reparti di terapia intensiva e il 50% dei reparti ospedalieri sono occupati da no. .
12 gennaio 2022 (modificato il 12 gennaio 2022 | 22:41)
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