La prima giornata di consultazioni del Presidente di Camera Fico
Conte ter è ancora in campo, ma con percentuali instabili. Il primo ciclo di consultazioni non scioglie né riserve né dubbi. Anche se varie fonti indicano una trattativa tra Pd, M5S, Leu e Iv sul nome di Giuseppe Conte in fase avanzata. Matteo Renzi, il grande atteso di giornata, fa infatti un passo avanti quando dice: “Preferiamo un governo politico”. Specificare, subito dopo, “ma non a tutti i costi”. Segno che un quadro istituzionale resta il vero piano B a disposizione di istituzioni e partiti. La matassa, però, è ancora molto complessa e questo, come al solito, fa scattare l’immaginazione del mondo politico.
Nei palazzi romani il mercato delle opportunità va sempre più in alto secondo appunti, messaggi e dichiarazioni. Basta una bozza o una frase non chiaramente interpretata per far partire le voci su un governo di Cartabia, con pezzi di centrodestra dentro (Forza Italia, Udc, Cambiamo!, Idea), centrosinistra (Pd, Leu), membri di il Misto (Europei e Autonomie) e ovviamente Iv. Un quadro in cui, secondo le previsioni dei calciatori, le figure politiche dovrebbero ancora trovare un posto, lasciando all’ex presidente della Consulta il compito di sintetizzare 3 o 4 punti specifici: piano di ripresa, piano di vaccinazioni, ristoro e legge elettorale. Ma le voci sono spazzate via. Ecco quindi l’ipotesi del “governo Ursula”, la cui direzione potrebbe essere affidata a David Sassoli. Inoltre, l’attuale Presidente del Parlamento europeo è a pochi mesi dal cambio della guardia a Strasburgo e avrebbe un pedigree internazionale capace di essere credibile agli occhi delle cancellerie europee. Inoltre, l’ex giornalista è il re dell’operazione – a livello UE – che ha portato il M5S a una posizione di dialogo con PSE e PPE, tappa fondamentale per l’elezione di Ursula von Der Leyen a Presidente della Commissione Europea .
Ancora una volta, diverse fonti spiegano che la squadra del governo includerebbe politici. Anzi, i leader. Poi, tra le ipotesi, ci sono anche quelle che sembrano più sensibili alle posizioni ufficiali espresse dai diversi partiti. E soprattutto guardano cosa c’è nelle forze della maggioranza: i nomi più gettonati sono quelli di Luigi Di Maio, che è ancora il vincitore delle elezioni politiche del 2018, da cui arriva questo Parlamento, con 11 milioni di voce . Ma nessuno è pronto a escludere un profilo come quello di Dario Franceschini, un festaiolo sì, ma sempre con spiccate doti di mediazione, apprezzato anche dagli alleati. La verità è che a questo punto tutto è possibile, ma niente è certo. La crisi è aperta, in tutte le direzioni.
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