L’andamento dei contagi non sembra seguire solo le misure adottate dai singoli governi. In Francia e Spagna focolaio di contagi, in Polonia calano i nuovi casi (dopo record di decessi)
La nuova ondata di infezioni da coronavirus L’Europa si sta spaccando in due: ci sono stati in cui la curva per i nuovi pazienti sta salendo rapidamente e bruscamente e altri in cui il grafico punta verso il basso. Difficile individuare un minimo comun denominatore tra i due campi. Coloro che hanno adottato restrizioni da più di un mese vedono il virus rallentare, ma stiamo assistendo allo stesso modo nelle aree in cui le restrizioni sono state attivate solo pochi giorni fa. Al contrario, gli Stati che hanno abbassato con parsimonia l’asticella del controllo risentono di un boom di nuovi pazienti tanto quanto quelli che l’hanno lasciata andare negli ultimi mesi. Sono tanti i fattori che concorrono a determinare l’andamento della curva epidemiologica, insomma non tutti facilmente decifrabili.
I paesi che oggi sembrano risparmiati sono in gran parte collocati nelzona centro nord del Vecchio Continente. Ad esempio in Germania, dove il calo è in atto da almeno dieci giorni. È vero che La Merkel ha annunciato un “blocco senza vaccinazione” all’inizio di dicembre: ma solo tre giorni prima di Natale, il governo del nuovo cancelliere Olaf Scholz introduce ulteriori limiti alle proteste pubbliche e ad altre misure anti-Covid. A differenza del caso diAustria che infatti ha deciso da metà novembre contenimento per i non vaccinati: i risultati hanno premiato il governo di Vienna. Tuttavia, il calo è evidente anche in Belgio che solo di recente ha cercato rifugio.
Anche, pure Polonia registra una diminuzione dei nuovi casi dopo di che a metà dicembre la capienza di ristoranti e locali pubblici è stata ridotta al 30%. Ma in precedenza, il paese aveva registrato un numero di morti record che due settimane fa ha viaggiato con una media giornaliera di oltre 600. La situazione è comune ad altri paesi dell’Europa orientale: da un lato contagi in calo, dall’altro alto numero di vittime. Dubbi anche sul monitoraggio e sul numero di campioni prelevati, che potrebbero non restituire una mappa affidabile dell’epidemia.
La situazione è piuttosto rovesciata nel contesto dell’Europa meridionale e del Mediterraneo. L’Italia, come sappiamo, nonostante una percentuale di persone vaccinate tra le più alte del continente, assistiamo da giorni a un’impennata dei contagi (evidenziata anche grazie a un numero elevatissimo di campioni). Ma il Portogallo (che ha addirittura il primato europeo dei vaccinati), il Spagna, il Francia, il Grecia. L’aumento di nuovi pazienti ha portato tutti questi governi a coprirsi di nuove restrizioni, in particolare per garantire la tenuta della rete ospedaliera.
1 gennaio 2022 (modificato il 1 gennaio 2022 | 08:31)
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