“Tutto in una settimana: entro fine mese la questione dell’allenatore dell’Inter si risolverà, in un modo o nell’altro”. Si apre così l’articolo de La Gazzetta dello Sport su futuro di Antonio Conte, che l’azienda intende confermare, sebbene questa rappresenti una mossa più strategica che fattuale. L’addio, per Rosea, è pronto a concretizzarsi ma è il come che crea discussione. Martedì (ma la Gazzetta non esclude che possa succedere domani) ci sarà un incontro tra Conte, Zhang ei dirigenti per capire se il mister sarà in panchina il prossimo anno oppure no.
I SOLDI – Il nodo, come noto, è di natura economica. Conte e il suo staff guadagnano 13,5 milioni l’anno e l’Inter non potrebbe beneficiare del Decreto Crescita. Il contratto del tecnico salentino porta la cifra lorda a 47 milioni di investimenti in tre anni. “Quel 47 è una specie di carcere d’oro, una cifra che di fatto rende impossibile per l’Inter essere esentata, soprattutto con i bilanci post-lockdown”, commenta la Gazzetta dello Sport che esclude anche qualsiasi azione legale, mentre lo scenario più plausibile Ecco che si trova una transazione con Conte che lascerebbe i restanti due anni di contratto.
ALLEGRI C’È – Se la situazione di Conte resta in bilico, lo stesso non si può dire per l’eventuale sostituto, con Merry candidato principale al momento. L’ex Juve e il Milan hanno il vantaggio di essere liberi e di avere un ottimo feeling con Marotta. Per il Livorno è pronto un biennio, anche se le parti contestate negano. L’Inter, invece, vaglia altri profili con l’alternativa che risponde al nome di Mihajlovic, che Marotta aveva già contattato ai tempi della Juventus..
VERSIONE DI CONTE – L’allenatore, dopo la sconfitta di Colonia, ha ringraziato la squadra ma non ha accennato al futuro. Conte non ha più rapporti con la dirigenza e, secondo La Gazzetta, “si è sentito tradito nella sua fiducia, scarsamente protetto dai media, troppo spesso usato come ombrello, molto spesso esposto in prima persona su qualsiasi tema: il feeling con Marotta, quello che l’ha portato all’Inter, oggi è uguale a zero, quello con Ausilio non c’è mai stato davvero ”, spiega il quotidiano.
VERSIONE DELLA GESTIONE – Dall’altra, però, c’è da ascoltare la versione del management che non si riconosce in questa ricostruzione e che pensa che il nodo sia il mercato, con Conte che vorrebbe replicare quanto ha fatto un anno fa. Quello che il club non è in grado di garantire: la crisi post Covid si fa sentire, a meno che i soldi non arrivino da una vendita importante, non è giusto immaginare altri investimenti in stile Hakimi. Non è pensabile, quindi, che Conte possa abbracciare il tanto agognato Kanté, più facile avvicinarsi a Tonali, investimento a lungo termine ”, commenta Rosea.
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