Conti correnti e nuove regole: da gennaio chiunque vada in rosso diventa un cattivo pagatore. I risultati

regolamento eba

Dal 1 ° gennaio inizia il termine entro il quale le banche devono conformarsi al regolamento sui requisiti patrimoniali ABE. Il titolare del conto che entra in rosso rischia di essere dichiarato se la sua esposizione è un “prestito in sofferenza”.

di Lucilla Incorvati

Istat: con Covid il reddito delle famiglie italiane scende del 5,8%

Dal 1 ° gennaio inizia il termine entro il quale le banche devono conformarsi al regolamento sui requisiti patrimoniali ABE. Il titolare del conto che entra in rosso rischia di essere dichiarato se la sua esposizione è un “prestito in sofferenza”.

5 ‘letto

Ma è proprio vero che basterà uno sforamento di 100 euro per essere denunciato in mora e diventare un cattivo pagatore anche se questo non è mai avvenuto prima? Il superamento deve superare la “soglia di rilevanza”, cioè superare contemporaneamente entrambe una soglia assoluta (100 o 500 euro, se sei privato nel primo caso, se sei un’azienda nel secondo) e una soglia relativa (1% dell’esposizione totale); inoltre lo sconfinamento deve durare più di 90 giorni consecutivi (in alcuni casi, come per le pubbliche amministrazioni, 180 giorni).

Regole più severe da gennaio

Ha risposto la Banca d’Italia, che è intervenuta con un chiarimento sulla questione relativa all’entrata in vigore del Regolamento Eba (1 gennaio 2021) relativo alle regole sui requisiti patrimoniali che potrebbero cambiare dal 1 gennaio. (negli stabilimenti dove le modifiche non sono ancora state ratificate) rapporti tra clienti e banche. Le nuove regole sono frutto di un compromesso negoziale europeo e, per l’Italia, introducono criteri diversi da quelli attualmente in uso per alcuni aspetti più stringenti. Il client potrebbe essere inserito nella lista nera a causa di una nuova classificazione predefinita.

READ  Solo detrazioni tracciabili nel 730, esclusi pagamenti in contanti per spese nel 2020. Eccezioni. La lavagna

Caricamento in corso…

Dal prossimo 1 gennaio gli intermediari devono classificare in default il cliente che non adempie per tre mesi alle obbligazioni creditizie reclamate dal gruppo bancario o finanziario nei suoi confronti se l’importo del default è superiore a 100 euro e all’1% del totale. obbligazioni creditizie rivendicate dalla banca. In sostanza, da gennaio, gli addebiti diretti potrebbero non essere più consentiti sui conti correnti se non sono coperti da sufficiente liquidità. Per molti italiani, in particolare alle prese con le conseguenze economiche dell’epidemia di Covid-19, il rischio di una sospensione dei pagamenti per utenze, stipendi, contributi previdenziali e pagamenti dei prestiti potrebbe essere considerato.

Quando l’intrusione è autorizzata

Queste nuove regole non escludono la possibilità di sconfinamenti: come già ora, le banche, in accordo con le loro politiche, possono consentire ai clienti di scavalcare l’importo disponibile sul conto o, nel caso di una linea di credito, il – oltre il limite di credito. La possibilità di superamento non è un diritto del cliente, ma un’opzione concessa dalla banca, alla quale può applicare anche delle commissioni (denominate CIV, commissione rapida di inchiesta). Dal 1 gennaio, come già oggi, le banche potranno continuare a consentire ai clienti di utilizzare il conto, anche per il pagamento di utenze o stipendi, che comporteranno uno sconfinamento.

Tuttavia, questa è una scelta discrezionale della banca, che può autorizzare o negare il superamento. È quindi importante conoscere il contratto stipulato con la propria banca e dialogare con essa. Per questo motivo è importante che gli intermediari forniscano informazioni e assistenza ai propri clienti, li istruiscano sulle implicazioni della nuova disciplina, li aiutino a comprendere il cambiamento in atto e adottino comportamenti in accordo con la nuova disciplina. Nei giorni scorsi la Banca d’Italia ha invitato banche e intermediari finanziari ad agire in questa direzione e a fare chiarezza alla clientela.

READ  SÌ. Possiamo dividere la società olandese in SETTE SCATOLE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *