Da luglio stop a una delle pratiche più diffuse degli ultimi anni: ecco cosa accadrà tra poche settimane.
L’area bancario è ora in completa e costante rivoluzione. I rami hanno assunto caratteristiche e abitudini che pochi anni fa difficilmente si sarebbero immaginati. Consideriamo ad esempio il concetto di “hub”, o il compagnia sussidiaria che non ha più funzioni di cassa ma solo consulenza, con distributori automatici usati per tutto il resto, letteralmente qualcosa inconcepibile solo un decennio fa, ma forse anche meno. Ma la rivoluzione non è ancora cessata, anzi, in alcuni casi contesti, per alcune società, è ancora in fase di completamento.
Pensiamo al caso di ing, banca con milioni di utenti. Da luglio i clienti in questione dovranno salutarsi allo sportello automatico per questo riguarda prelievi dalla loro banca. Ing, infatti, chiuderà le proprie filiali, facendo affidamento su di essa, per non lasciare scoperto il servizio per i propri clienti ad altri istituti bancari. Ovviamente, per i correntisti, il servizio in alcuni casi potrebbe essere a Pagamento per importi inferiori a 50 euro prelevati. Un’altra distinzione, ad esempio, verrà fatta per i correntisti che hanno già sottoscritto 2018, la più fedele insomma, che eviterà certe commissioni sui prelievi in altre filiali bancarie.
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Conto corrente, addio prelievi bancomat: cosa cambierà per i correntisti in tutta Italia
Un po’ più di un milioni correntisti in Italia che dovranno rivolgersi ad altre banche per poter effettuare prelievi e nella maggior parte dei casi pagare anche commissioni sul prelievo stesso. Per i clienti prima 2018 non verranno addebitate commissioni per ogni prelievo presso altro ATM superiore a 50 euro. Al di sotto di questo importo, ci sarà un 0,50 cent. Per i clienti post 2018 ci sarà una commissione fissa di 0,75 cent in tutti i distributori automatici in Italia.
Benefici, anche per chi fornisce accreditamento di almeno 1000 euro sul conto corrente da stipendio o pensione, non ci saranno spese di prelievo. Gli hub Ing aumenteranno di poche unità, mentre le filiali di Trieste, Mestre e Vicenza chiuderanno completamente. Genova, Cagliari, Firenze, Catania, Bergamo, Verona e Monza. Altre filiali, invece, verranno trasferite come nel caso della Salaria de Rome, Roma Tuscolana, di Napoli, Padova, Milano e Bologna, mentre l’unico a rimanere fermo sarà quello di Torino.
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Insomma, una vera rivoluzione, con correntisti che potrebbero essere parzialmente svantaggiati da le decisioni l’azienda. In ogni caso, la decisione la prende la grande banca con i correntisti costretti a rispettare le regole, se non costretti a cambiare credito riferimento.
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