Nove italiani tra i primi cento tennisti della classifica, compresi i due teenager (Jannik Sinner ha iniziato tra i primi 25 dopo Miami, Lorenzo Musetti classe 2002) che tutto il mondo ci invidia. L’Italia, oggi, la superpotenza all’inseguimento di Spagna, Francia (11 uomini ciascuno nella top 100) e Usa (10). Ma nessuno ha il nostro talento e la nostra giovinezza.
anche un ragazzino appena vecchio Filippo Volandri, 39 anni anni, ex n. 25 in classifica, una vittoria con Federer a Roma impresso nel marmo del Foro Italico, amministratore di tanta abbondanza. Direttore Tecnico del Centro Federale di Tirrenia per cinque anni, il nuovo capitano della Coppa Davis iniziare Sinner e musetti in azzurro a fine anno a Torino, capitale del tennis grazie alle Finali ATP e al gruppo Davis. Intanto in attesa della semifinale di Miami tra Jannik e lo spagnolo Bautista Agut (Sky Sport ore 19), Volandri spiega perché questa covata di fenomeni non ci fa rimpiangere gli antenati.
Quanto sono fortunato ad essere il capitano dei ragazzi che da anni sto aiutando a crescere, in perfetta sintonia con i loro allenatori. Quando ho smesso di suonare ho capito che la mia vocazione era quella di aiutare i giovani: da lì sono partite le collaborazioni tra Fit e gli individui.
Non è facile andare d’accordo con tutti.
Collaborare è il mio dovere. Santopadre, allenatore di Berrettini, e Arbino, allenatore di Sonego, sono stati i primi a fidarsi. Non sono solo: Umberto Rianna è l’anello di congiunzione, ho un gruppo di lavoro in cui credo molto. Sarò un capitano presente ma non ho intenzione di stravolgere la provata e vera routine quotidiana dei ragazzi.
Rivediamo i ragazzi. Cominciamo con Sinner che stasera prova a centrare Bautista, n ° 12, prima finale della carriera in Master 1000.
Non conosco Jannik: ha un potenziale immenso. Non posso garantire che diversi vincitori del Grande Slam, ma grazie a Piatti e ai suoi talenti raggiungerà la vetta. Sono andato a Bordighera per parlare con Riccardo: non dovrà insistere per averlo in Davis, ci sarà. Un passo alla volta, al momento giusto.
La finale di Miami è alla tua portata?
Assolutamente si. Jannik ha appena battuto Bautista a Dubai dopo due ore e mezza di battaglia. Dipende molto dalla freschezza fisica, con Khachanov lo abbiamo visto lottare molto, ma il tennis dello spagnolo ha le caratteristiche per esaltarlo: gli dà quella continuità che non aveva con Bublik.
bello, giusto e normale. Anche il benessere privato può influire sul tennis: io stesso ho incontrato mia moglie in un momento difficile della mia carriera, Francesca mi ha incoraggiato a tornare tra i primi 50. È importante che i vicini di Jannik capiscano che il tennis, ora, è la sua priorità.
A forza di parlare di Sinner e Musetti, si tende a dimenticare che Matteo Berrettini è ancora il numero 10 del mondo.
vero, e Matteo ha solo 24 anni. Le ferite non gli danno pace ma le sue spalle sono larghe: ha lavorato sulla sua mente, cresciuto e maturato.
Fabio Fognini, 33 anni, il veterano, l’auto usata sicura su cui contare.
Gli ho chiesto di essere un leader: in Davis ha una grandissima esperienza, deve mettersi a disposizione. Ha detto di sì.
Sonego ha ancora molto margine di crescita?
Sonny, un animale da corsa, ci stupisce da anni. Si emoziona nelle partite ed è sempre di buon umore: sarà un ottimo uomo di squadra.
Musetti il cucciolo da svezzare.
Verrà e respirerà l’aria di Davis. Ha una mano fuori dal comune, ma il suo enorme talento a volte lo porta lontano dai profitti. Lo sa Mister Tartarini: Lorenzo ha solo bisogno di tempo.
C’era un minimo di trasferimento con l’ex tecnico Barazzutti?
Corrado ha fatto il suo debutto azzurro per me, gli sarò eternamente grato. Dopo l’incontro l’ho cercato: mi ha dato in bocca al lupo. su l.
Sarò il capitano di tutti in una Davis rivoluzionata. Il tennis mi ha fatto crescere velocemente, ho realizzato tutti i miei sogni. Questo lo vorrei trasmettere qui: la possibilità di realizzare i sogni.
1 aprile 2021 (modifica il 1 aprile 2021 | 22:44)
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