La pandemia della corona ha portato molte cose buone alla cura del cancro olandese. Questo è ciò che dice a NU.nl la ricercatrice Sabine Siesling del Comprehensive Cancer Center nei Paesi Bassi (IKNL). “Era un banco di prova indesiderabile.”
Quando la corona è scoppiata nel 2020, tutti hanno improvvisamente scoperto che potevano cambiare rapidamente. Professionisti, associazioni di pazienti, decisori politici: erano tutti disponibili e flessibili. Le linee erano corte. Oncologi riuniti in gruppi applicativi. E gli appuntamenti con i pazienti? Potrebbero anche essere fatti digitalmente o per telefono.
Non sembra così complicato, ammette Siesling. Ma a volte ci vuole una crisi per portare grandi cambiamenti. In questo caso, è stata la pandemia della corona. In ogni caso, la cura del cancro ha dimostrato di sapersi adattare rapidamente.
Un effetto positivo della pandemia, ad esempio, è la videoconsulenza. Durante il primo anno corona, l’ospedale era considerato una possibile fonte di infezione. Anche la visita in ospedale potrebbe essere difficile con le regole corona in vigore al momento. Il gabinetto ha detto che le persone dovrebbero viaggiare il meno possibile.
Secondo Siesling, questo ha portato più rapidamente sul tavolo una questione fondamentale: tutti gli appuntamenti dovrebbero sempre svolgersi in ospedale? “Alcuni degli appuntamenti sono rimasti digitali, intervallati da appuntamenti presso l’ospedale stesso”, afferma.
“Senza la pandemia, non saremmo mai stati in grado di farlo così in fretta”
Durante la prima ondata di corona, c’era meno spazio nell’unità di terapia intensiva per i pazienti non corona in ospedale. Di conseguenza, erano possibili meno operazioni.
Ha anche dato nuove idee. Ad esempio, in uno studio, alcuni pazienti affetti da cancro al seno hanno ricevuto la terapia ormonale prima piuttosto che dopo l’intervento chirurgico. Questo approccio inverso è promettente e potrebbe persistere. “Senza la pandemia, non saremmo mai stati in grado di farlo così rapidamente”, afferma Siesling.
Secondo lei, anche il modo di lavorare è diventato molto più efficiente dopo il coronavirus. Ad esempio, durante la creazione di nuove linee guida per il trattamento. “Ci sono sempre voluti alcuni mesi.” All’improvviso si è rivelato molto più veloce ed efficiente. Secondo Siesling, ciò era dovuto principalmente al fatto che i confini tra i gruppi professionali si erano accorciati.
Gemiste kankerdiagnoses ingehaald
- In het eerste jaar van de pandemie zijn zo’n vierduizend kankerdiagnoses gemist. Uit angst voor een coronabesmetting gingen minder mensen met klachten naar de huisarts. Dat betekende ook minder verwijzingen naar een oncoloog. Ook lagen de bevolkingsonderzoeken enkele maanden stil.
- De afgelopen twee jaar is de achterstand van kankerdiagnoses ingehaald. In 2021 en 2022 lag het aantal nieuwe kankerdiagnoses weer in de lijn der verwachting.
- Onderzoekers vreesden dat door de uitstel van diagnoses in 2020 er zich later meer patiënten met uitzaaiingen zouden melden. Dat bleek mee te vallen. Wel waren er bijvoorbeeld meer mensen met borstkanker in een verder gevorderd stadium. Onderzoek naar de gevolgen daarvan loopt nog.
“In realtà siamo già nella prossima pandemia”
Anche la comunicazione tra gli ospedali è migliorata dopo la pandemia. “Pensiamo, ad esempio, alla distribuzione dei pazienti negli ospedali. Per questo esistevano già reti e consultazioni regionali, ma il corona ha aumentato questa cooperazione”.
Ad esempio, la cura del cancro ha imparato molto dal corona. E questo è positivo, perché la salute dovrà affrontare grandi sfide negli anni a venire. Siesling indica “la carenza di manodopera, l’invecchiamento della popolazione che sta arrivando e come finanzieremo tutto questo. Questa è la prossima pandemia. Quella in cui di fatto ci troviamo già”.
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