Lo scuolabus L’adozione a bordo dei veicoli di separatori morbidi coerenti con le esigenze di sicurezza e la differenziazione degli orari di apertura e chiusura delle scuole, che consentirà di diluire i flussi di accesso nel tempo. Queste sono alcune delle proposte per l’utilizzo degli scuolabus, uno degli scogli in vista della riapertura. Ma uno dei passaggi fondamentali sarà una definizione più ampia del concetto di parente, estesa anche a compagni di classe e compagni di lavoro, e del tempo trascorso a bordo per derogare alla distanza di un metro, oltre alla certificazione della ventilazione e del filtraggio i sistemi dei mezzi e l’obbligo della mascherina chirurgica sui mezzi di trasporto per studenti.
Uso della maschera Resta confermato, per ora, l’uso della maschera quando si soggiorna nelle aree comuni e anche quando si è seduti al bancone dove non è possibile una distanza di un metro. Con le regioni che però si sono opposte. Sull’argomento, molto dibattuto, ci deve essere un nuovo intervento del CTS. In ogni caso la deroga sarà consentita per un periodo di tempo limitato e nel frattempo dovranno essere adottate al più presto soluzioni per garantire la spaziatura prescritta. Per i minori di 6 anni è già previsto che non debba essere utilizzato.
Controllo della febbre Il Comitato Tecnico Scientifico non ha ritenuto opportuno misurare la temperatura corporea all’ingresso né per gli studenti né per il personale; la temperatura sarà misurata a casa anche se ci sono regioni come la Campania dove si sta valutando la possibilità di una misurazione della temperatura a scuola.
La vita negli spazi comuni La mensa sarà assicurata prevedendo turni differenziati tra le classi. Laddove i locali della mensa non siano presenti o siano “trasformati” in spazi destinati ad accogliere gruppi / sezioni per le ordinarie attività didattiche, il pasto può essere consumato in aula assicurando la ventilazione e l’igienizzazione dei locali e degli arredi utilizzati prima e dopo il pasto. pasto. Inoltre, 330 milioni di euro sono stati stanziati per finanziare l’adeguamento e l’adeguamento di spazi e aule. Si tratta di stanziamenti per la cosiddetta costruzione “leggera”.
I banchi I nuovi sportelli saranno forniti da 11 aziende, 7 italiane e 4 estere, provenienti dall’UE. Sono già arrivati i primi banchi nelle scuole che si sono spostate in tempo e il commissario Arcuri ha annunciato che le monoposto arriveranno a partire da venerdì. Entro la fine di ottobre dovrebbero esserci tutte le richieste, quasi 2,5 milioni, a partire dalle scuole delle zone dove il contagio è più alto.
L’help desk per le scuole è attivo Si tratta di un aiuto progettato dal Ministero dell’Istruzione per aiutare le scuole nel recupero a cui è possibile rivolgersi in caso di dubbi e domande.
Test sierologici per il personale scolastico L’amministrazione è già iniziata. Ma fare il test è facoltativo. L’assenza di personale scolastico in caso di positività al test sierologico verrà assimilata a quarantena. Alcune unioni di medici di base chiedono che gli esami siano effettuati nelle scuole o nelle ASL e non negli studi medici privati.
In caso di contagio, cosa fare L’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto un documento con le regole per la gestione dei casi di Covid-19 e dei focolai nelle scuole. Un solo caso non sarà sufficiente per chiudere la scuola. L’Azienda sanitaria locale valuterà la possibilità di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che entreranno in stretto contatto nelle ultime 48 ore. Ogni scuola è chiamata a nominare un referente Covid-19, che fungerà da collegamento con l’ASL e sarà formato sulle procedure da seguire. I casi di pupille sintomatiche verranno segnalati al referente. Inoltre, il suo compito sarà quello di verificare la presenza di “assenze elevate” (superiori al 40%) di studenti in una singola classe.
Toscana, ordinanza per reclutare medici per le scuole Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha firmato un’ordinanza che indica all’Asl di attivare le procedure per la ricerca di medici da dedicare alle attività sanitarie previste nelle scuole, per problematiche legate al coronavirus. L’atto, spiega la Regione in una nota, “ha come obiettivo la più ampia copertura possibile dei 460 istituti scolastici toscani con i loro 2.600 complessi”.
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