Cosa sta succedendo nel Golfo di Oman, 6 petroliere hanno perso il controllo

AGI – Sale la tensione nel Golfo di Oman, a cinque giorni dall’attacco a una petroliera israeliana, attribuito a un drone iraniano, in cui sono morti due membri dell’equipaggio. Nelle ultime ore almeno sei petroliere hanno avvertito di essere “fuori controllo” al largo della costa emiratina di Fujairah e uno di loro, la Panamian Asphalt Princess, sarebbe stato rapito da almeno otto uomini armati che hanno preso in ostaggio l’equipaggio, secondo informazioni provenienti da fonti dell’intelligence britannica, che puntano il dito contro l’Iran e i suoi alleati. . Lloyds List Maritime Intelligence ha confermato alla BBC che la nave, partita da Khor Fakkan (Emirati) e diretta a Sohar (Oman), era diretta in Iran.

Non si sa cosa sia successo alle altre cinque barche. Secondo i media israeliani, il Golden Brilliant, battente bandiera di Singapore, è stato colpito da una mina. Katie McQue, corrispondente del Washington Post a Dubai, riferisce che, secondo un ufficiale a bordo, il Golden Brilliant non è stato danneggiato ma ha visto un drone volare a bassa quota nelle sue vicinanze. Le due navi sono ora in movimento, così come la vietnamita Abyss e la Queen Ematha, battenti bandiera della Guyana..

Tra le petroliere che avevano segnalato problemi nelle ultime ore, l’indiano Jag Pooja e il Kamdhenu, battenti bandiera delle Isole Cook, sono ancora “non sotto controllo” ma, in assenza di ulteriori informazioni, non è possibile. il tempo per escludere che abbiano riscontrato semplici problemi tecnici. Uktmo, l’agenzia britannica per la sicurezza marittima, ha avvertito di un “potenziale dirottamento” solo in relazione all’Asphalt Princess. Nessuna delle petroliere coinvolte è legata ad interessi israeliani o britannici. Un aereo delle forze armate dell’Oman controlla l’area a bassa quota.

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Le Guardie rivoluzionarie hanno negato qualsiasi coinvolgimento e hanno chiamato le accuse un tentativo di creare un pretesto per “azioni ostili” contro l’Iran. Un portavoce del ministero degli Esteri di Teheran ha espresso il “sospetto” che tanti incidenti si siano accumulati in un breve periodo di tempo e ha ribadito la volontà dell’Iran di collaborare. Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha avvertito che lo Stato ebraico è pronto ad “agire da solo” per contrastare l’aggressione del suo grande avversario.

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