LONDRA – Nel Regno Unito ha corso contro il tempo per cercare di contenere la furia del coronavirus. E poi tutto si chiude, per la terza volta, perché l’incubo è tornato e per certi versi sembra peggiore di quello di marzo-aprile. Perché la nuova variante inglese si sta diffondendo in tutto il Paese, non solo a Londra e nel sud-est: più di 50.000 casi al giorno per quasi una settimana – oggi un nuovo massimo storico, 58.784 nuove infezioni – ricoveri in livello più alto, morte al massimo livello in primavera, la Scozia è tornata oggi alla terza chiusura nazionale, l’Inghilterra farà lo stesso nei prossimi giorni, se non ore. Il primo ministro Boris Johnson parlerà alla nazione stasera alle 21 in Italia.
Coronavirus, inizia la somministrazione del vaccino Oxford-AstraZeneca nel Regno Unito: un uomo di 82 anni riceve la prima dose
Viene somministrato il vaccino Oxford-AstraZeneca
Per questo, da oggi, oltre a quella di Pfizer, anche il nuovo vaccino di Oxford e AstraZeneca viene somministrato oltremanica, dopo una rapida ma controversa approvazione dell’autorità farmaceutica britannica e l’annuncio della spaziatura delle due dosi fino a tre mesi per tentare di vaccinare quante più persone nel frattempo possibile, sebbene sviluppino un’immunità limitata al 60-70%. Dopo Margaret Keenan e William Shakespeare, 90 anni, per il vaccino della Pfizer, la prima persona a ricevere il vaccino da Oxford questa mattina in Inghilterra è Brian Pinker, 82 anni, di Oxford, che soffre di malattie renali.
Misure di emergenza che mostrano il culmine dell’allarme a Londra. Il dato è preoccupante, soprattutto se si considera che l’80% del Paese, con le restrizioni locali in vigore, è praticamente già bloccato e in precedenza era per tutto il mese di novembre. Tuttavia, le infezioni non sono diminuite e, infatti, sono schizzate come mai prima d’ora. Segno che la nuova, super contagiosa “variante inglese” è in grado di diffondersi nonostante le misure restrittive in atto nelle ultime settimane. A Londra e in gran parte del paese, pub, bar, ristoranti e negozi non essenziali sono chiusi da due settimane, non si può incontrare nessuno a casa (solo una persona fuori): oggi la capitale era deserta e scusa se davvero non puoi. visto da aprile a maggio.
Figure che preoccupano
Tuttavia, il virus sembra inarrestabile. Stavamo parlando dei dati inquietanti che circolano nel governo e tra i suoi esperti. Basta elencarli per farci capire la gravità della situazione: alcuni ospedali del Sud Est e di Londra hanno il 50% del totale dei pazienti con Covid; in totale, 25.000 persone sono attualmente ricoverate per Covid nel paese, il 30% in più rispetto al picco di aprile; diversi ospedali stanno già crollando e annullano ogni altro tipo di visita, anche a distanza, perché la terapia intensiva è sommersa da nuovi ricoveri e servono soprattutto medici; secondo Politico, a Whitehall qualcuno sta già calcolando che a questo ritmo le mostruose 100.000 morti di Covid potrebbero essere distrutte entro la fine del mese, il che significherebbe altre 25.000 entro la fine di gennaio. Infine, per completare il triste scenario, una nuova variante sudafricana del virus sembra avere un potenziale devastante, molto più dell’inglese. Tanto che Sir John Bell, un professore di Oxford, teme che i nuovi vaccini non funzioneranno contro il nuovo ceppo sudafricano.
Verso il terzo blocco
Per questo, anche in Inghilterra, dopo l’annuncio odierno del primo ministro scozzese Sturgeon, potrebbe essere decretato stasera, come ieri, con il consueto tempismo, il terzo blocco nazionale, leader laburista Keir Starmer, che di nuovo ha inchiodato il dirigente. conservatore di fronte alle sue contraddizioni ed esitazioni nella lotta al Coronavirus. Boris Johnson parlerà alle 21 in italiano: ci saranno sicuramente molte nuove restrizioni, comprese le chiusure delle scuole, che il suo governo ha sempre cercato di evitare, inutilmente. E se le misure non portano il nome di “serrata nazionale”, il fondo non cambierà di certo: tutto si chiuderà subito, e forse fino a Pasqua. Perché la variante inglese del virus sembra inarrestabile. E la stessa sorte potrebbe ora accadere ad altri paesi. Nonostante i vaccini e le 140 milioni di dosi tra quella di Oxford (100) e Pfizer (40) ordinate da Johnson, la strada verso una sorta di normalità è ancora molto lunga. Nel Regno Unito e oltre.
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