COVID, variante Eris dominante in Italia: sintomi, cure e differenze con altri ceppi

COVID, variante Eris dominante in Italia: sintomi, cure e differenze con altri ceppi

La variante di Eris di Sars-CoV-2 (EG.5) è diventata la variante dominante in Italia, con una prevalenza del 51% rispetto al 44,7% della precedente indagine. Questo è quanto emerge da uno studio condotto da esperti italiani, che hanno analizzato campioni di positività al virus in diverse regioni del paese.

Allo stesso tempo, è emerso che la variante BA.2.86, conosciuta come Pirola dagli esperti sui social, ha registrato un aumento nella sua prevalenza, passando dall’1,3% allo 0,2% rispetto al precedente rilevamento. Questa variante ha suscitato molta attenzione a causa del suo nome insolito, ma gli esperti sottolineano che al momento non sembra essere associata a una maggiore gravità della malattia.

Lo studio ha evidenziato anche la presenza di varianti virali ricombinanti riconducibili a XBB e diversi lignaggi identificati, confermando l’alto grado di variabilità dei ceppi virali circolanti in Italia. In particolare, è stato osservato un aumento significativo della variante DV.7 appartenente al lignaggio BA.2.75 Centaurus, che sta registrando una crescita globale.

La diffusione della variante Pirola è stata osservata in diverse regioni italiane, con prevalenze che variano dallo 0% al 6,3%. Questo sottolinea l’importanza di un monitoraggio attento delle varianti virali, soprattutto di quelle che mostrano una maggiore trasmissibilità o mutazioni che potrebbero eludere la risposta immunitaria.

Gli esperti raccomandano di continuare a seguire le linee guida sanitarie, tra cui l’uso delle mascherine e la distanza sociale, per limitare la diffusione del virus. Allo stesso tempo, è importante mantenere costantemente sotto controllo l’evoluzione delle varianti virali e adottare misure appropriate per affrontare eventuali cambiamenti nella situazione.

Questo studio fornisce un’ulteriore comprensione della situazione delle varianti virali in Italia e contribuisce agli sforzi di contenimento e gestione della pandemia. Le autorità sanitarie continueranno a monitorare attentamente la diffusione di queste varianti, al fine di adottare tempestive misure di prevenzione e protezione.

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