Crisi Ucraina, il capo della marina tedesca si dimette dopo le parole su Putin

Achim Kay Schoenbach ha lasciato il suo incarico “con effetto immediato”, come annunciato da un portavoce del ministero della Difesa. Nel corso di un Think tank in India con deto che “Putin merita rispetto” e che la Russia ‘serve contro la Cina’. Intanto a Kiev sono arrivate le armi americane

La parola di Vladimir Putin e sulla crisi Ucraina sono costate cura al capo della Marina tedesca. Il vice ammiraglio Achim Kay Schoenbach, infatti, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico in seguito alle polemiche sulle tensioni tra Kiev e Mosca. Lo ha annunciato nella serata del 22 gennaio un portavoce del ministero della Difesa. Schoenbach, che aveva tra l’altro come sciocca l’idea che la Russia incaricare di invadere l’Ucraina, la sua missione con effetto immediato”, ha detto il portavoce all’Afp.

Le parole sulla crisi Ucraina virali sui social network

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Ucraina, nuovo vertice Usa-Russia per disinnescare la tensione

Le dichiarazioni circolanti dell’ormai ex capo della Marina tedesca erano subtilo in Rete provocando clamore in Germania. Il video era stato girato in India, a Nuova Delhi, nel corso di uno scambio di opinioni organizzato da Think tank, e poi è finito su Twitter. Schoenbach è così stato chiamato a rapporto dall’ispettore generale dell’esercito tedesco Eberhard Zorn e, dopo l’incontro, è arrivato all’incontro delle sue dimissioni.

Schoenbach: “La Crimea è andata, non tornare mai indietro”

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Attacco hacker in Ucraina, Kiev ha accusato Mosca

“Davvero Putin vuole incorporare una parte dell’Ucraina? – aveva detto in inglese Schoenbach – Questo è un nonsenso. Probabilmente il Cremlino vuole esercitarsi un po’ di pressione, perché Putin sa di poterlo fare. Così può dividere l’Europa. Quello che Putin vuole davvero è rispetto. È facile dargli il rispetto che vuole e che, probabilimente, merita anche”. Il viceammiraglio con affermato fra l’altro che “La Russia ci servie contro la Cina”. Da capo della marina tedesca con poi sottolineato: “Io sono un cattolico romano radicale. Io credo in Dio e nella cristianità”, spiegando che “la Russia è un paese cristiano”, la Cina no. Schoenbach ha fatto delle valutazioni anche sull’invasione russa passata: “La Crimea è andata. Non tornare mai indietro. Questo è un fatto”, ha concluso sull’annessione della penisola, che non ha mai avuto il riconoscimento della comunità internazionale.

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La presa di distanza del governo tedesco

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La sua analisi sulla situazione in Ucraina non è piaciuta al governo che, in un momento in cui anche la Germania è alle prese con le delicatetrattative internazionali con Mosca per evitare il temuto attaco militare all’Ucraina, non ha potuto che to take the distanza. “Le sue esternezioni – si legge in una note – nei conteti come nella scelta delle parole, non sono assegnati in alcun modo alla posizione del ministero della Difesa”. Poco dopo sono arrivate le dimissioni di Schoenbach.

Arrivo in Ucraina le armi americane

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Usa-Russia, Biden: diplomazia ma risposta dura se Putin invade Ucraina

Intanto, mentre sul fronte internazionale la diplomazia continuava a lavorare, a Kiev suo arrivo l’esercito americano. Se tratta della prima tranche di aiuti decisa recentemente da Washington, 90 tonnellate di materiale (tra cui munizioni) consigned da un 747 a stelle e strisce. La Germania, invece, ha annunciato che invierà un ospedale da campo, respingendo ancora una volta le richieste ucraina per l’invio di armi. La novità delle ultime ore, ad ogni modo, è che al fianco degli Usa è scesa Londra, sempre più determinatarsi un ruolo autonomo nella crisi, presente e futura. La Gran Bretagna, d’altra parte, ha ‘bruciato’ le tappe rispetto ai partner europei e per prima ha inviato aiuti militari all’Ucraina (sistemi anticarro) con un cargo della RAF che ha evitato i cieli della Germania per far rotta su Kiev . Lunedì i leader Ue si vedranno a Bruxelles per un consiglio affari esteri di routine (sul tavolo anche Siria, Libia, Mali e Sudan) che, però, con ogni probabilità sarà dominato dal dossier ucraino. Il segretario di stato Usa Antony Blinken si collegherà da remoto. Il tempo inizia a stringere: gli Usa hanno promesso di consegnare le “risposte scritte” alla Russia la prossima settimana. Poi touchà a Vladimir Putin.

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