È possibile detrarre alcune spese previste dalla legge per fare in modo che a fine anno il contribuente italiano possa pagare meno del previsto se ha effettuato questo tipo di spesa. Ma c’è qualcosa di nuovo
Come abbiamo appena detto, alcune spese sono deducibili dell’IRPEF che i cittadini italiani pagano ogni anno. Tali tipologie di spese sono indicate all’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi 917/86. Questo tipo di detrazione per le categorie di spesa indicate nell’articolo 15 sono anche denominate Detrazioni per Oneri. Tra queste spese spiccano, ad esempio, le spese sanitarie e di istruzione l’Università.
In generale, la detrazione ottenibile ammonta al 19% dell’importo delle spese sostenute e indicato nella legge coordinata. Ad esempio: se spendo 100 euro per una visita medica, avrò una detrazione di 19 euro dall’IRPEF. Ma c’è una tale spesa che la maggior parte delle persone non sa di poter detrarre. Vediamo di cosa si tratta.
Detrazione dell’abilitazione all’insegnamento
Oltre alle normali spese universitarie è possibile detrarre dell’IRPEF nonché le spese sostenute per ottenere i 24 crediti che danno diritto allo studio. L’articolo 15 del Tuir 917/86 precisa che le spese deducibili comprendono quelle sostenute per i corsi universitari e accademici. ILAgenzia delle Entrate ha dichiarato che la spesa per l’ottenimento dei 24 crediti rientra nella suddetta categoria di spesa.
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Sfortunatamente, ci sono dei limiti per ottenere questo tipo di detrazione educativa. In sostanza, ilAgenzia delle Entrate considera le spese per l’istruzione solo quelle relative a enti pubblici e/o università.
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Se mai dovessi rivolgerti ad un’associazione privata che ti accompagna nei tuoi studi, non potrai detrarre questo tipo di spesa. Anche per i corsi di formazione presso enti privati non è possibile ottenere la detrazione. Con la domanda numero 840 del 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito ogni dubbio, escludendo dalla deducibilità le spese non universitarie.
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