Dialetti italiani – quale preferisci?

Dialetti italiani – quale preferisci?

Una volta, molto tempo fa, ho vissuto da ‘olandese’ (e quindi già con un problema di identità) a Maastricht. Il dialetto è la lingua principale lì. Con questo voglio dire che non si parla qua e là ma se sei cresciuto lì parli il dialetto it Mestreechs. I dialetti esistono ovunque, certo, ma in Italia attualmente si parlano ben 31 lingue oltre all’italiano. Secondo un’analisi ISTAT del 2015, il 45,9% degli italiani parla esclusivamente o prevalentemente italiano, il 32,2% alterna il dialetto e il 14% usa solo il dialetto.

Dove parlano il vero italiano?

In Italia ‘italiano’ si parla spesso in modi diversi, anche se a volte non sembra. Se, come me, viaggi da tempo in questo Paese, mi chiedo sempre se la vera lingua italiana esista davvero. In Toscana, dove ho vissuto per un periodo in campagna, si parla un dialetto contadino, mentre io pensavo che “la lingua italiana” fosse nata in Toscana.

Mi sbagliavo, almeno per quanto riguarda la zona avevo ragione. Si dice che a Firenze si parli l’italiano, paragonabile al nostro generale olandese civilizzato, ma nemmeno questo italiano è “generale italiano civilizzato”. La lingua ufficiale della Repubblica Italiana, la varietà standard dell’italiano, è storicamente derivata da essa dialetto toscano letterario che da allora Firenze del XIV secolo sta parlando. Il linguaggio di grandi autori come Dante e Petrarca. Nella prima metà del 16 ° secolo diffonde in tutta Italia il modello fiorentino di italiano standard, grazie in particolare alla pubblicazione di un dizionario quale la prima edizione del “Vocabolario dell’Accademia della Crusca“.

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Secondo un conoscente letterario, l’italiano che noi stranieri ora impariamo in un corso di lingua è l’italiano di cultura generale della televisione degli anni ’50 e ha poco a che fare con il fiorentino – non c’è in realtà un italiano standard come noi qui all’ABN.

Siciliana – Cosa fai la domenica?

unificazione

I dialetti italiani sono così particolari e così diversi tra loro che i parlanti di dialetti o regioni diverse spesso non riescono a capirsi (e in questi casi è necessario ricorrere all’italiano). Chi conosce un po’ di storia italiana sa che fu solo il 17 marzo 1861 che Vittorio Emanuele II fu proclamato re del primo stato italiano, la cosiddetta unificazione, con un parlamento unico e quindi occorreva una lingua comune. Prima di allora, l’Italia era un misto di piccoli stati e regni e sarebbe stato impossibile fare qualsiasi cosa con così tante lingue diverse in parlamento. Anche se è chiaro che con una sola lingua non è facile unirsi.

Che dialetto è?

In ordine di grandezza, il maggior numero di dialetti è parlato nel Veneto, seguito da napoletano, friulano, piemontese, sardo, lombardo, emiliano e romagnolo, siciliano e ligure. Naturalmente, ai confini si parlano anche tedesco e francese. È interessante notare che nel nord Italia sono più gli anziani a parlare il dialetto per mantenere le tradizioni, mentre in altre regioni, come Napoli, sono soprattutto i giovani a parlare il dialetto.

L’Italia ha più di 31 dialetti

C’è chi dice che l’Italia abbia mille dialetti. Qual è il tuo dialetto italiano preferito? I miei sono certamente il romanesco (soprattutto di Zerocalcare), il e il napoletano, ma ovviamente è molto personale.

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Il napoletano

Dialetti dell’Italia settentrionale

I dialetti parlati nell’Italia settentrionale, diciamo fino a La Spezia e Rimini compresi, sono i cosiddetti Dialetti gallo-italiani (tra cui piemontese, lombardo, trentino, ligure (tra cui Emilia-Romagna e i dialetti veneti (tra cui veneto, veronese, vicentino-padovano e triestino). È probabilmente uno dei dialetti più difficili Dialetto bergamasco. I nomi derivano dalle regioni o città in cui sono parlati.

Il dialetto veneto

I dialetti dell’Italia centrale

Il secondo gruppo è diviso in due zone, quella del toscana dialetti, tra cui il fiorentino, il senese e il pisano-lucchese-pistoiese, e quelli dell’Italia centrale, tra cui il romanesco (Roma), il viterbese (Lazio) e l’umbro-marchigiano (Le Marche).

Il dialetto toscano

Le lingue del sud Italia

Il terzo gruppo comprende i dialetti meridionali, abruzzesi, in parte il dialetto marchigiano, molisano, pugliese, campano e lucano (Basilicata) e poi ci sono i dialetti meridionali come il calabrese, il noto dialetto greco salentino e ovviamente il siciliano . Sarda, la lingua che si parla in Sardegna non è un dialetto, ma una lingua a sé stante. La lingua è ancora più vicina al latino ed è rimasta praticamente la stessa nel corso dei secoli. In Sardegna hanno anche i loro canali TV sardi come Questo.

Accenti

Il Romano o Romanesco di Zerocalcare

Il dialetto ha avuto una grande influenza sull’italiano standard parlato nelle diverse regioni italiane, dando origine alle cosiddette varietà regionali dell’italiano e a vari accenti, molto difficili da distinguere per uno straniero, ma anche per chi sa. da dove viene qualcuno.

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