TORINO – Il Juve non l’ha presa bene. Considerato come un gruppo dirigente, ma anche e soprattutto come una presidenza e una proprietà. Sabato sera, Andrea Agnelli e John Elkann erano delusi e arrabbiati per il gesto di Paolo Dybala dopo il golUdinese. E non fu solo una goffa caduta di stile che la mancanza di gioia e quello sguardo, sinistro, di sfida e vendetta si volsero verso il palco su cui erano seduti. Maurizio Arrivabene (probabilmente l’obiettivo di Dybala), Pavel Nedved e Federico Cherubini, lo staff della Juventus, senza Agnelli, in casa perché positivo per covid (visto che ieri è stato negativo, stasera potrà tornare allo stadio), ma molto legato al gioco.La società e i titolari sono rimasti molto delusi dall’atteggiamento egoistico del numero dieci e capitano della Juventus che ha fatto passare un personale materia prima del momento difficile della squadra, che ha bisogno di tutto tranne che di una polemica interna in questa fase difficile e complicata di ripresa delle circostanze. Mentre ci può essere comprensione per coloro alle prese con la negoziazione che potrebbe influenzare il loro futuro, non può esserci un gesto così palese, pubblico e destabilizzante per l’ambiente. […]
La situazione attuale
[…] Il nervosismo di Dybala è giustificato dal clima creato intorno a lui dall’esegesi mediatica di Le parole di Arrivabene, ma dopo l’addio del nuovo direttore generale della Juventus, parole di conforto del club erano arrivate a quelle intorno a Dybala. È lo stesso gioioso lei lo aveva rassicurato. Ecco perché la lacrima di sabato sera è stata un lampo, magari non con cieli sereni, ma di certo non così tempestosi. E adesso? Resta l’incontro di febbraio e un mese per cercare di calmare il clima tra Dybala e Juventus. Se ora i rapporti sono tesi, un divorzio a fine stagione non è necessariamente scontato. È tempo di fare chiarezza, di discutere sul futuro e magari di trovare un accordo riordinando tutto. Se non altro perché al momento non ci sono offerte concrete per Paulo Dybala. D’altronde, fino a pochi giorni fa, la sensazione era che il numero dieci difficilmente avrebbe divorziato dalla Juventus. Ora che l’ipotesi è seria e concreta, qualcuno si farà sicuramente avanti.
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