Domani scadono i termini per non perdere i vantaggi della definizione agevolata. Si tratta delle prime due rate della Rottamazione-ter e del “saldo ed estratto” scadute a febbraio e marzo 2020 e non ancora pagate. C’era ancora tempo fino al 31 luglio, termine prorogato al 9 agosto per i cinque giorni di “tolleranza” previsti dalla legge. Ma la vicenda si fonde anche con il condono per le fatture ante 2011 per i contribuenti il cui reddito nel 2019 è inferiore a 30.000 euro. “Entro la fine di ottobre saranno tutte cancellate – spiega al Giornale il commercialista Gianluca Timpone – in attesa, però, della caparra in scadenza lunedì, bisognerà lavorare in autonomia per richiedere online la cancellazione delle pratiche in questione. Ma per chi non conosce la procedura o non è in grado di farlo almeno fino a ottobre, sarà costretto a pagare somme indebite dovute alla sanatoria”. Insomma, nessun automatismo. Ma siccome il reddito del 2019 è già noto al fisco, la cancellazione potrebbe avvenire subito, senza aspettare ottobre. “Farlo avrebbe evitato di creare indebiti pagamenti da parte di chi, pur avendone il diritto, non lo fa per criticità o ignoranza tecnica”, sottolinea Timpone.
Nel frattempo, c’è una controversia sul credito d’imposta. A causa di una firma mancante, le aziende rischiano di saltare in aria. Da settimane piovono sulle scrivanie dei commercialisti decine di richieste di chiarimenti sulla cessione del credito d’imposta sugli affitti non residenziali e sulle locazioni commerciali. La possibilità di recuperare parte del denaro speso per pagare l’affitto, cedendo a terzi il relativo credito, è ancora ad aprile nonostante l’articolo 4 del decreto Sostegni abbia prorogato il limite. Come mostrano i rapporti del Fiscal Focus Study Center e alcuni screenshot del Journal, i campi dopo aprile mancano dal sito delle entrate. Per l’aggiornamento del sistema telematico mancherebbe solo la firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. “Danno ingiustificato di cui dovrà rendere conto l’Agenzia”, stima un imprenditore del settore alberghiero che da settimane tenta di vendere 16mila euro di crediti a fronte di un canone annuo di 400mila euro.
“Non è bastata la raffica di cancellazioni per le incertezze sul green pass e la quasi totale assenza di turisti stranieri – ha detto al quotidiano Fiscal focus Antonio Gigliotti – ci voleva anche l’Agenzia delle Entrate per penalizzare un settore in ginocchio da qualche giorni, anni come l’ospitalità. Ci aspettiamo che il problema si risolva subito”.
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