Donald Trump autorizza la transizione dei poteri – USA 2020

Quasi tre settimane prima delle elezioni, il capo della General Service Administration (GSA) Emily Murphy ha ufficialmente riconosciuto Joe Biden come apparente presunto vincitore, aprendo la strada al processo di transizione che Donald Trump stava bloccando con le sue chiamate contro . sospetta frode elettorale. Questo è il primo riconoscimento da parte dell’amministrazione statunitense della sconfitta di Trump, poiché quest’ultimo è costretto a diventare verde all’inizio della transizione, citando minacce contro Murphy e il desiderio di continuare la sua battaglia legale.

GSA ha informato il team di Joe Biden che ora può contare sui fondi federali e sulle risorse fornite e che i suoi consiglieri possono iniziare a coordinarsi con quelli del presidente uscente. La mossa è arrivata dopo che la Commissione elettorale del Michigan ha certificato il controverso risultato elettorale di Trump e il numero crescente di legislatori repubblicani che denunciano il ritardo nel trasferimento pacifico del potere. Un ritardo, dicono Biden e il suo staff, minacciando la sicurezza nazionale e la capacità della nuova amministrazione di pianificare efficacemente la pandemia. Anche il presidente eletto è stato escluso dal briefing dell’intelligence.

Trump ha dovuto arrendersi alla decisione di Murphy, ringraziandola su Twitter per la sua “incrollabile dedizione e lealtà al nostro Paese” ma denunciando di essere stata “molestata, minacciata e maltrattata”. “E non voglio che questo accada a te, alla tua famiglia o ai dipendenti GSA”, ha scritto, assicurando che “il nostro caso continua con forza, continueremo la battaglia e credo che vinceremo “. “Tuttavia, nel migliore interesse del nostro paese, raccomando che Emily e il suo team facciano ciò che deve essere fatto per quanto riguarda i protocolli iniziali e hanno detto al mio team di fare lo stesso”.

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Nella sua lettera, il capo dell’agenzia governativa afferma che lei “non è mai stata sottoposta a pressioni dirette o indirette da parte di un dirigente del ramo esecutivo,
compresi quelli che lavorano alla Casa Bianca o alla GSA. E giustifica il ritardo nella sua decisione affermando di non voler anticipare il processo costituzionale di conteggio dei voti e di scelta del presidente.

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