Due Kennedy, amici per la raccolta fondi. Ecco i volti di Biden nel mondo – Corriere.it

di Giuseppe Sarcina

La vedova di Ted in Austria, Caroline forse in Australia. E ci sono repubblicani ribelli

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DI WASHINGTON Nella lista degli ambasciatori, appunto la mappa geopolitica di Joe Biden, c’è spazio anche per i Kennedy. mercoledì 21 luglio, Il presidente ha nominato Victoria Reggie Kennedy, 67 anni, ambasciatore a Vienna. la vedova del senatore Ted Kennedy, che sposò in seconde nozze nel 1992, strappandolo, si dice, da una vita indisciplinata. Dopo la morte del marito (25 agosto 2009), Victoria, avvocato specializzato in diritto commerciale, si è occupata di molte altre questioni: dal controllo delle armi alla promozione culturale. Naturalmente, l’Austria non è l’epicentro della politica estera americana. È interessante notare, tuttavia, che Biden cerca di tenere insieme figure innovative e tradizioni consolidate. Il leader della Casa Bianca, invece, starebbe valutando un incarico di ambasciatore, anche in Asia o in Australia. Caroline Kennedy, 63, figlia del presidente John.

Tutte le nomine presidenziali devono essere ratificate dal Senato. Biden si è intensificato negli ultimi due mesi, coprendo le caselle più strategiche. Anche se alcune delle scelte non sono ufficiali. A cominciare da Pechino, il posto più difficile, dove devi andare Nicholas Burns, 65, è a metà tra il mondo accademico e le istituzioni, con un apprezzamento bipartisan, visto che è stato, tra l’altro, sottosegretario al Dipartimento di Stato nell’amministrazione di George W. Bush e ambasciatore in Grecia in rappresentanza di Bill Clinton. Più di recente, ha lavorato per il Gruppo Cohen, una società di consulenza per società della difesa con interessi in Asia, in particolare in Cina.

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Un altro profilo ibrido è quello di Thomas Nides, 60 anni, futuro ambasciatore a Gerusalemme. Nides, profondamente radicato nella comunità ebraica, ha ricoperto incarichi nelle amministrazioni Clinton e Obama. Contemporaneamente si afferma nel mondo della finanza, fino a diventare amministratore delegato e vicepresidente di Morgan Stanley.

Finora Biden ha selezionato circa la metà dei futuri ambasciatori tra diplomatici di carriera: una percentuale più o meno in linea con il 56% di Donald Trump, ma lontana dal 70% di Barack Obama. Come tutti gli altri presidenti, Biden cattura una quota di future feluche tra i sostenitori della sua corsa elettorale. Tra le città più ambite c’è sicuramente Londra, capitale da cui gestire il rapporto privilegiato tra Regno Unito e Stati Uniti. In città ci si aspetterebbe Jane Hartley, 71 anni, raccolta fondi con l’aiuto di suo marito, il finanziere Ralph Schlosstein, per il comitato elettorale di Obama poi di Biden. Il primo nominò il suo ambasciatore a Parigi. Il secondo, infatti, a Londra. David Cohen, 65 anni, lobbista della Pennsylvania e consulente di Comcast, avrà sede a Ottawa, in Canada. ioio L’uomo d’affari Doug Hickey sta per sbarcare a Roma, presso l’Ambasciata di Via Veneto, dopo aver coordinato la partecipazione americana a Expo Milano 2015.

L’altra categoria a cui prestare attenzione è quella dei politici leali. Ecco il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, 50 anni, che si è schierato con Biden quando la vittoria alle primarie non è stata conquistata in anticipo. Garcetti che vuole a Nuova Delhi, India, lasciando alle spalle le polemiche sull’emergenza senzatetto. L’ex sindaco di Chicago Emmanuel Rahm, 61 anni, per breve tempo capo dello staff di Obama, è diretto a Tokyo, in Giappone.

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Ma ci sono anche ricompense per i repubblicani che criticano di più Trump. L’ex senatore dell’Arizona Jeff Flake, 58 anni, guiderà la diplomazia statunitense ad Ankara, in Turchia, mentre Cindy McCain, 67 anni, vedova del senatore John McCain, rappresenterà gli Stati Uniti alla FAO, l’agenzia alimentare delle Nazioni Unite con sede a Roma.

22 luglio 2021 (modificato il 22 luglio 2021 | 22:16)

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