Entro tre mesi Al Qaeda ha perso la sua leadership e ora c’è un’enorme incognita su cosa sarà prossima guida del gruppo terroristico fondato da Osama Bin Laden. Il sito pakistano, Notizie arabe, si è infatti diffusa la notizia che a novembre lo storico successore del Sheikh del Terrore a capo del gruppo jihadista con base in Afghanistan, Ayman al-Zawahiri. Un duro colpo all’immagine dell’organizzazione, visto che nei giorni scorsi New York Times aveva diffuso la notizia dell’omicidio, tre mesi fa, del numero due di al-Qaeda, Abu Mohammed al-Masri, sorpreso da un’imboscata organizzata dal Mossad Israeliano, con l’approvazione di Washington, nelle strade di Teheran.
Secondo la ricostruzione fornita dal portale pakistano, che ha intervistato anche quattro membri della sicurezza nazionale Islamabad, due dei quali hanno confermato la morte, la parte superiore di Basato morì a 69 anni per cause naturali. Più precisamente, ha spiegato una fonte vicina all’organizzazione terroristica, al-Zawahiri è morto “Nella regione di Ghazni”, nel Afghanistan, in gran parte controllato dai miliziani Talebanie ucciderlo è stato ilasma e il mancanza di cure adeguate a causa della sua inerzia decennale nelle parti più remote dell’Afghanistan e Pakistan. La sua scomparsa, se confermata, tuttavia, è avvenuta di recente, poiché la sua ultima apparizione video era datata 11 settembre, nel 19 ° anniversario degli attacchi al Centro mondiale del commercio et al Pentagono. Un’altra fonte all’interno di al-Qaeda ha detto ai giornalisti che il loro leader è morto a novembre e il funerale era presente solo un numero molto limitato di persone. Versione confermata anche da alcuni membri dei servizi segreti pakistani.
I due intervistati appartenenti a servizio segreto che non ha potuto confermare la morte del numero 1 del gruppo, ha però dichiarato che le sue precarie condizioni di salute erano note: “Da quello che so – ha detto uno di loro ai giornalisti – è stato molto malato e aveva problemi ai reni. Non poteva subire dialisi, ma non ho ancora ricevuto conferma della sua morte “.
Il gruppo perde la leadership: c’è il rischio di una lotta interna per il potere
È stato il primo Osama bin Laden, ucciso nel famigerato blitz americano del 2011 nella sua tana di Abbottabad, in Pakistan, poi a suo figlio Hamza, nel 2019, considerato l’erede che avrebbe dato il via a un cambio generazionale nell’organizzazione dopo il passaggio di consegne ad al-Zawahiri. Ora, dopo la morte del medico egiziano, uno dei principali ideologi dell’organizzazione, e di al-Masri, resta da vedere chi subentrerà al gruppo terroristico.
Quello che sembra probabile è che il file transizione, come spesso accade in questi casi, non avviene pacificamente, generando un hard litigio interno che potrebbe anche portare a si divide, già iscritta negli anni, come la celebre divisione che ha dato vita al Stato islamico nel Siria, un ramo del gruppo poi qaedista Jabhat al-Nusra. Tra i nomi rilasciati per la tenuta c’è quello di Saif Al-Adl, a capo di Shura, consiglio di amministrazione del gruppo e membro di lunga data di Al Qaeda sin dal suo inizio. Anche lui, come al-Zawahiri, è un egiziano e un ex Jihad islamica, uno storico gruppo terroristico egiziano che ha fornito molti combattenti e leader ad al Qaeda.
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