Christian Boltanski è morto: aveva 76 anni ed era considerato uno dei più grandi artisti francesi contemporanei. Fu pittore, scultore, fotografo e regista, ed è autore, tra gli altri, diinstallazione permanente al Museo della Memoria di Ustica a Bologna: l’opera circonda i resti del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 mentre si dirigeva verso l’aeroporto di Palermo e si compone di nove grandi scatole nere che raccolgono decine di oggetti personali appartenuti alle vittime .
Boltanski è nato il 6 settembre 1944 a Parigi, meno di un mese dopo la Liberazione. Il padre, medico di origine ebrea, trascorse il periodo dell’occupazione nazista in un nascondiglio nell’appartamento di famiglia. Sua madre era una scrittrice, conosciuta con lo pseudonimo di Annie Lauran. La questione della memoria, del tempo e della testimonianza attraverso immagini e oggetti diventerà centrale nella formazione di Boltanski e poi nella sua arte. Ha iniziato a dipingere da adolescente, poi ha abbandonato la pittura e si è dedicato soprattutto alle grandi installazioni che lo hanno reso famoso. Durante la sua carriera ha esposto nei più prestigiosi musei del mondo. Tra il 2019 e il 2020 il Centre Pompidou gli ha dedicato un’importante retrospettiva dal titolo “Christian Boltanski: Faire son temps”.
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