Empoli-Milan, Kessie, la serata magica in ambiente offensivo

Pioli si schiera alle spalle di Giroud al posto di Diaz e Franck ne fa due, esultando senza sorridere. Nel 2022 la aspettano la Coppa d’Africa e il probabile addio al Milan

Quando un giocatore esulta senza sorridere, di solito non è un buon segno. Franck Kessie all’Empoli ha vissuto la gioia di una doppietta – insomma per un centrocampista non è cosa da tutti i giorni – ma è rimasto serio dopo i due gol. Difficile leggere correttamente lo stato d’animo e le motivazioni. Possiamo solo immaginarli, così come i primi due che ci vengono in mente, viaggiare in spazi-tempi molto diversi. Siamo nel breve, brevissimo termine: il gol annullato con il Napoli era ancora lì, pesava sull’anima e sul tavolo, la tensione dell’episodio ancora nel corpo. L’altro è a medio termine: più passano le settimane, più breve sarà il tempo che Franck indosserà la maglia rossonera, e questo influirà sull’umore. Anche perché, a meno che i miracoli e le firme sul contratto siano difficili da immaginare in questo momento, sarà un divorzio complicato per tutte le parti coinvolte.

Alti e bassi

Tuttavia, Pioli ha sempre detto qualcosa di molto forte nel corso dei mesi. Un concetto che si può riassumere così: “Non so che piega prenderà il discorso sul rinnovo di Kessie, ma sono sicuro di poter contare su un grande professionista per tutto l’anno”. In realtà Franck sta vivendo una stagione di alti e bassi, alternando partite convincenti ad altre in cui è irriconoscibile. Per molti, una chiara indicazione di uno stato d’animo travagliato. Da una mancanza di serenità. C’è una logica nel ragionamento, come alla fine c’è una logica nella scelta tattica di Pioli-Empoli: Franck al centro della trequarti, territori normalmente relegati ai numeri 10 e non alle mediane. Questo è anche ciò che intende Pioli quando parla di “grande professionista”. Lo mandò lassù, pochi metri dietro Giroud, prima per un compito: pestare i piedi a Ricci, asciugare alla fonte la partita dell’Empoli. E poi, ovviamente, un solido appoggio alla manovra offensiva. Sono usciti due gol. Entrambi da vero trequartista. La prima al centro dell’area, proprio davanti al portiere. Il secondo da sinistra.

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“Compila l’area”

“Questa partita non ha bisogno di un giocatore che ricopra un ruolo solo, noi giochiamo da squadra ed è l’unica cosa che conta”, ha detto a metà primo tempo, cercando di distrarre dal suo raddoppio. Due gol da trequartista d’emergenza: una bella storia che lo premia per la rabbia accumulata contro il Napoli, sconfitta che ha rovinato i suoi 25 anni di festa. Già, perché guardi Kessie e sembra un veterano, sembra che abbia sempre giocato nel Milan. Ma ha appena compiuto 25 anni. “Franck sta per riempire meglio l’area avversaria in questo momento, e poi ho voluto far riprendere un po’ di fiato a Brahim Diaz”, ha spiegato Pioli al termine della partita. Kessie chiude bene il 2021, ma un 2022 difficile è all’orizzonte. Il probabile addio al Milan a giugno, ma anche le polemiche che accompagneranno i giocatori impegnati in Coppa d’Africa. Per il momento il torneo è confermato e Franck rischia di abbandonare il Diavolo per un mese e mezzo (compreso anche il protocollo anti-Covid per chi torna dai Paesi africani), se continua la sua Costa d’Avorio. Per il momento il Milan si sta godendo la magica serata del trequartista d’emergenza. Il resto, in fondo, è una storia da scrivere.

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