Sessione da incubo, PUBBLICATO:
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di Davide Pantaleo
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Sessione da dimenticare anche per l’ENI che oggi è stata inondata da una pioggia di vendite, con una prestazione decisamente peggiore di quella dell’Ftse Mib e di tante altre blue chip.
L’ENI affonda ancora e torna ai minimi di fine marzo. Volumi forti
Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un calo di quasi il 3%, ha perso oggi terreno per la terza sessione consecutiva.
ENI si è fermata a un minimo intraday di € 6,95, con un calo del 5,93% alimentato da forti volumi di scambio, poiché a fine giornata sono stati scambiati oltre 30 milioni di azioni sul mercato, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a quasi 14 milioni di pezzi.
L’ENI colpita da Ftse Mib crolla e si tuffa nel petrolio
Il titolo ha risentito del cattivo ritmo del Ftse Mib, ma è stato anche fortemente penalizzato dal target puntato sul petrolio.
I prezzi dell’oro nero stanno infatti vivendo una giornata di forte tensione, attestandosi negli ultimi minuti a 39,1 dollari, con un crollo di quasi il 5%.
Eni penalizzata anche dal pagamento del dividendo
Come se non bastasse, oggi Eni ha subito una performance negativa anche a causa dello stacco dell’acconto sul dividendo che verrà messo in pagamento mercoledì 23 settembre.
La cedola è di 0,12 euro per azione e ha pesato sul valore di ENI, tornato a livelli di prezzo mai visti da fine marzo.
ENI: Equita conferma l’acquisto. Focus sull’intervista ad Alessandro Puliti
Allo stesso tempo, gli analisti di Equita SIM hanno ribadito oggi la loro visione positiva del titolo, ribadendo la raccomandazione di “acquisto”, con un target price di 10 euro, valore che implica un potenziale di rialzo di quasi 44% rispetto agli attuali prezzi Sac.
Gli analisti hanno mantenuto invariata la loro strategia su Eni dopo l’intervista, pubblicata ieri dal Corriere della Sera, ad Alessandro Puliti, direttore della divisione risorse naturali di Eni.
Dall’intervista, che secondo la SIM milanese non ha effetti significativi su Enel, è emersa la forte volontà del gruppo impegnato nel processo di Transizione Energetica con un nuovo assetto organizzativo composto da due divisioni: Natural Resources ed Energy Evolution .
Gli analisti di Equita SIM sottolineano anche il vantaggio competitivo di ENI in tecnologie come l’idrogeno blu, grazie all’attuale produzione.
Infine, lo sviluppo del progetto Ravenna cattura e stoccaggio anidride carbonica consentirà di decarbonizzare molti progetti a un costo più competitivo rispetto ai certificati verdi e allo stoccaggio nel Mare del Nord.
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