Euro 2020, Berlino contro Uefa: “Giocare a Wembley è irresponsabile”. Tifosi inglesi a Roma, D’Amato: “Rischio bomba virale come Atalanta-Valencia”

Non c’è solo l’allarme lanciato più volte dagli esperti nelle ultime settimane o il perplessità espresse dal Vicepresidente della Commissione Europea, il Margaritis Schinas. Anche i dati sul epidemie identificato tra i fan di Finlandia e Danimarca, di ritorno dalle partite delle rispettive Nazionali in Russia o contro la nazionale di Mosca, e il Scozia, che invece ha affrontato l’Inghilterra fuori casa. Ora anche il governo tedesco sta protestando contro questo UEFA, deciso a non fare alcun passo indietro sull’organizzazione delle semifinali e della finale del Euro 2020 nello stadio Wembley, mentre il Gran Bretagna è invaso dal Variante Delta del coronavirus che ha causato un nuovo picco di contagi in tutto il Paese. Questa volta è il ministro degli Interni tedesco ad essere esposto, Horst Seehofer, di cui ha parlato “Comportamento irresponsabile” dai vertici dell’associazione.

Ma non è solo il suolo inglese a preoccupare. Anche in Russia, da diversi giorni, ce n’è uno nuovo ripresa della pandemia, con valutazione giornaliera delle perdite, mentre è previsto venerdì, a Saint-Pietroburgo, i quarti di finale Svizzera-Spagna. E i timori hanno riguardato anche la partita in programma sabato al stadio Olimpico da Roma tra Ucraina e Inghilterra: il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha imposto una quarantena di due settimane per chi arriva da UK, ma temiamo che molti dei 4.000 tifosi inglesi con i biglietti della partita in mano cercano di aggirare i controlli quando arrivano in auto.

L’ATTACCO TEDESCO – Eliminato dal torneo nell’ultima partita con l’Inghilterra, agli ottavi di finale, il Germania mantiene sempre l’attenzione sugli attuali sviluppi europei, soprattutto dal punto di vista sanitario. L’idea che le ultime tre partite, le più importanti, si giochino in un Wembley pronto ad ospitare 60mila spettatori è inaccettabile per il governo di Angela Merkel. Non solo per la grande capacità concessa agli organizzatori, ma soprattutto perché a ciò si deve aggiungere il fatto che il Gran Bretagna è il Paese europeo più colpito fino ad oggi dalla malattia contagiosa Variante Delta che ora rappresenta il 99% dei nuovi contagi nel Paese. Una mutazione più aggressiva che rischia di diffondersi ancora più velocemente nel resto del continente, mettendo nuovamente in difficoltà le strutture sanitarie degli Stati membri con un nuovo picco di contagi come avvenuto nel Regno.

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“Penso che il comportamento della UEFA sia assolutamente irresponsabile”, ha detto Seehofer, rispondendo a una domanda sulla finale europea di Londra in una conferenza stampa a Berlino, accompagnato dal ministro della Salute. Jens Spahn. “Ho il sospetto che ci sia un problema di affari e queste ragioni non dovrebbero prevalere sulla tutela della salute. Non posso che rivolgermi all’organizzazione, ha concluso, per rivedere la propria posizione”.

FOCOLAIO RUSSO – Non è solo la Gran Bretagna a preoccupare gli organizzatori ei paesi europei. Venerdì sera è in programma un’altra partita di allerta rossa: i quarti di finale tra Svizzera e Spagna. Non per le squadre che si sfideranno sul campo e, di conseguenza, sugli spalti, ma per il luogo dell’evento: lo stadio di Saint-Pietroburgo. La Russia sta infatti registrando un nuovo picco di contagi, anche per il basso livello di vaccinazione della popolazione, con continue segnalazioni di vittime: solo nelle ultime 24 ore le autorità sanitarie hanno individuato 23.543 casi di Covid-19, massimo da gennaio 17, con 672 vittime, nuovo record negativo. L’arrivo dei tifosi svizzeri e il Roja rischia di diventare l’anello di congiunzione per il Covid, proprio come è successo con i fan finlandesi e danesi che hanno raggiunto o incontrato la Russia durante il loro viaggio.

ALLARME ANCHE IN ITALIA – Poi c’è la questione della nazionale inglese. Uomini Cancello sud hanno vinto la qualificazione ai quarti di finale a spese della Germania e ora affronteranno l’Ucraina all’Olimpico di Roma. Una situazione che, visto il nuovo picco di contagi legati alla variante Delta nel Paese, soprattutto tra i giovani, preoccupa il Ministero dell’Interno e il Ministero della Salute che, d’ora in poi, dovranno capire come gestire l’eventuale afflusso di 4mila fan proveniente da Londra e il resto del paese. Questa è la prima trasferta dell’intero torneo per Kane e compagni e l’Italia sarà il paese ospitante. Sono già stati venduti 2mila biglietti agli inglesi, mentre lo stesso numero è disponibile per Associazione Calcio che, però, ha bloccato la biglietteria per i residenti domiciliari. Le disposizioni del governo italiano impongono a 5 giorni di quarantena 5 per chi volesse arrivare dalla Gran Bretagna: in questo modo nessuno dei tifosi potrebbe entrare nel Paese. Ma saranno necessari severi controlli alle frontiere poiché molti dovrebbero cercare di eludere le disposizioni.

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Per cercare di arginare tali tentativi, l’Ambasciata d’Italia a Londra ha rilasciato una dichiarazione ai media britannici in cui si fa notare che chiunque arrivi a Roma dal Regno Unito in questi giorni non sarà ammesso allo stadio olimpico “Anche in possesso di biglietto”. Il divieto si applica a tutti coloro che sono rimasti nel Regno negli ultimi 14 giorni, “indipendentemente dalla loro nazionalità o residenza”. Una strategia ha seguito anche l’invito delle autorità britanniche a non intraprendere viaggi in Italia.

Tuttavia, il Sottosegretario alla Salute non è particolarmente preoccupato, Andrea Costa, che folla di Il club della colazione suo Capitale della radio ha detto che “l’ordinanza di quarantena obbligatoria è già molto restrittivo. Un blocco totale non è necessario in questo momento “da” voli dal Regno. “C’è una regola ben precisa che va rispettata: per ogni inglese che arriva ce n’è uno. quarantena di cinque giorni e che non permetterà ai tifosi che sono partiti in questi giorni di vedere la partita. Quindi penso che rimarranno a casa. Questa quarantena sarà monitorata. Non stiamo parlando di numeri molto grandi, quindi i controlli non saranno difficili. Come italiano, io sono più preoccupato per Lukaku solo dall’arrivo dei tifosi inglesi”.

Rigorosi controlli sono invocati anche dall’altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha ricordato come «la quarantena debba essere rigorosamente osservata. Nel Regno Unito aumenta il numero dei contagi, così come quello dei decessi, seppur di poco. lo spostamento di migliaia di persone dalle aree in cui il virus sta circolando in questo modo implica rischi evidenti“. La sua posizione è più cauta sulla capacità di controllare eventuali flussi dalla Gran Bretagna:”Non è facile controllare migliaia di persone, così come non è facile mantenere tutti i possibili punti di arrivo nel nostro Paese – ha aggiunto – Un piano per far fronte alla situazione è ancora in via di definizione, confido nell’operato delle autorità competenti. personalmente metterei controlli mirati anche all’ingresso dello stadio come una barriera estrema. Se vuoi entrare devi dimostrare quando sei entrato in Italia”.

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L’assessore alla salute, Alessio D’Amato, invece, è estremamente preoccupato e spera che la partita di sabato non diventi una coincidenza come quella di Champions League tra Atalanta e Valenza che si è rivelato essere “a bomba virale durante la prima ondata, è stato devastante in termini di contagi da Covid per il nostro Paese. Non vorrei che dopodomani a Roma, con l’arrivo dei tifosi inglesi di Inghilterra-Ucraina, ci trovassimo nelle stesse condizioni. L’Italia ha già dato, non puoi morire per una partita di calcio“.

Tra i virologi, chi esprime i propri timori per la partita di venerdì sera è Fabrice Pregliasco, docente all’Università Statale di Milano: “E’ evidente che questo rimescolamento e spostamento di persone non va bene, la situazione va tenuta sotto controllo – ha dichiarato – In questa fase bisogna proseguire con un monitoraggio sistematico e un lavoro ben fatto quindi lontano da un rischio di recidiva di incidenza. È chiaro che la variante Delta è una cosa naturale e non è l’apocalisse che accade ma è un elemento che può farci convivere in modo più o meno civilizzato con questo virus”.

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