Nel 2002, il Milan ha iniziato a pianificare i grandi successi che avrebbero ottenuto negli anni successivi. Il 24 settembre di quell’anno Pippo Inzaghi accese il Riazor con una tripletta. Zlatan Ibrahimovic, ingaggiato dall’Ajax la stagione precedente, muoveva i primi passi nella migliore competizione europea. Diciotto anni dopo, lo svedese è ancora in campo, dando sprazzi di classe e facendo sognare milioni di fan. Ieri, però, ha dovuto rinunciare alla gara di Europa League contro Bodo / Glimt per forza maggiore: la sua positività al coronavirus ha aperto la strada al giovane. Lorenzo Colombo, che è nato nel 2002. E il 24 settembre 2020 ha realizzato il suo sogno: giocare da titolare con la maglia del Milan, esordire in Coppa dei Campioni e segnare a San Siro.
È stata senza dubbio la sua serata, una notte che non dimenticherà mai. La soddisfazione è grande, anche se il ragazzo di Vimercate vuole restare con i piedi per terra, forse conscio di quanto è successo in passato ad altri giovani del vivaio rossonero che non hanno seguito il loro fulmineo esordio. . Umiltà e coscienza, e un grande maestro da cui imparare tutti i trucchi: Colombo ha la possibilità di crescere in un gruppo forte e unito, che dimostra di poter soffrire e di sopperire alle troppe assenze. Paolo Maldini e il tecnico Pioli lo hanno confermato in prima squadra, suggerendo che ci saranno altre occasioni per mettersi in mostra. La strada è giusta, sta a lui trovare la sua America. Nel frattempo, l’Europa lo ha già accolto a braccia aperte.
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