In Francia la risposta alle rivolte delle ultime notti è divisa. La colpa è dei rivoltosi e della polizia. Stanno arrivando donazioni anche per la famiglia della vittima e per l’agente di polizia che gli ha sparato.
Martedì il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato più di 200 sindaci per discutere dei disordini seguiti alla morte del 17enne Nahel.
L’adolescente è stato ucciso dopo essere passato attraverso un blocco del traffico. È successo a Nanterre, nella periferia parigina. I rivoltosi che da allora sono scesi in piazza ogni notte parlano di brutalità e razzismo strutturali della polizia.
Alcuni sindaci hanno fatto notare a Macron che la situazione nei quartieri popolari non è affatto nuova e che i problemi sono noti da tempo. La maggior parte dei giovani immigrati ed economicamente svantaggiati vive nelle periferie.
La brutalità della polizia ha già portato a massicce proteste in questi quartieri, come nel 2005, quando due ragazzi furono fulminati a morte mentre fuggivano dalla polizia. I disordini infuriarono per tre settimane.
Alcuni sindaci di Macron hanno parlato per ritenere che i rivoltosi avrebbero dovuto essere trattati in modo più duro a causa degli ingenti danni causati. Altri chiedono la riforma della polizia.
Alcuni sindaci vedono le rivolte come una prova che negli ultimi anni sono stati ammessi troppi immigrati in Francia. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha assicurato loro che “non è assolutamente così” e ha precisato che oltre il 90% degli arrestati erano francesi.
Regali alla vittima e all’ufficiale di polizia
Sono state organizzate campagne di raccolta fondi sia per la famiglia della vittima che per il poliziotto che gli ha sparato. Il personaggio televisivo di estrema destra Jean Messiha ha organizzato l’azione per il poliziotto. Più di 72.000 persone hanno già donato e per l’agente sono stati raccolti 1,4 milioni di euro.
I politici di sinistra hanno condannato la raccolta fondi, mentre l’estrema destra difende i sindacati di polizia. “Il poliziotto è vittima di una caccia alle streghe nazionale”, ha twittato Messiha. L’agente è attualmente in custodia della polizia e la procura francese sta indagando se possa essere perseguito per omicidio colposo.
È stata inoltre avviata una campagna di raccolta fondi per la famiglia di Nahel. Finora ha raccolto 352.000 euro.
Le ultime due notti sono state relativamente tranquille in Francia dopo le precedenti notti agitate. Macron ha detto durante l’incontro con i sindaci che il picco sembrava essere alle spalle, ma non ha voluto concludere che l’ordine fosse definitivamente tornato.
Il presidente francese ha annunciato una legge d’urgenza per accelerare la riparazione dei danni. Il danno ammonta attualmente a 280 milioni di euro.
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