Il Sudafrica ha presentato una denuncia contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia, accusando il paese di commettere atti che corrispondono alla definizione di genocidio. La decisione arriva dopo che il Sudafrica ha già sospeso le relazioni con Israele, accusando Tel Aviv di “crimini di guerra”.
L’Organizzazione per la Cooperazione Islamica e la Lega Araba hanno sostenuto la causa del Sudafrica, definendo le azioni di Israele nella Striscia di Gaza come un “crimine di genocidio”. Anche alcuni governi e organizzazioni della regione, tra cui Giordania, Libano, Iraq, Libia, Autorità Nazionale Palestinese, Turchia, Iran e Pakistan, hanno espresso il loro sostegno al caso sudafricano.
L’Egitto, che svolge un ruolo di mediatore nella regione, non ha ancora rivelato la sua posizione sul caso. Tuttavia, la Tunisia ha deciso di non prendere parte al caso, considerando che ciò sarebbe un “riconoscimento formale dell’entità occupante (Israele)”.
Al contrario, il Marocco, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di non prendere una posizione nel caso a causa dei loro interessi nazionali.
L’accusa del Sudafrica porta ulteriori pressioni su Israele per i suoi presunti abusi e violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza. La denuncia ha attirato l’attenzione internazionale e ha aumentato la visibilità delle azioni israeliane.
È importante notare che le affermazioni qui riportate sono basate sulla posizione del Sudafrica e di altri paesi e organizzazioni che sostengono la sua causa. Israele ha respinto le accuse di genocidio e ha difeso le sue operazioni nella Striscia di Gaza come necessarie per la propria sicurezza.
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