Il sovrano è stato vaccinato a gennaio con il principe Filippo, 99 anni – ora ricoverato in ospedale per un’infezione estranea al Covid – mentre a febbraio l’erede al trono Carlo e sua moglie Camilla lo hanno fatto: tutti sotto forma pubblica per sostenere la campagna di vaccinazione di massa promossa dagli inglesi governo di Boris Johnson
Elisabetta II dà ancora una volta l’esempio ai suoi sudditi e partecipa alla campagna di vaccinazione di massa promossa dal governo di Boris Johnson. Le dichiarazioni pubblicate da Buckingham Palace sono state registrate durante una conversazione in collegamento video con i responsabili della macchina vaccinale messa in moto nelle 4 nazioni del Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord): che la Regina ha voluto ringraziare personalmente.
Durante l’intervista Elisabetta ha raccontato la sua esperienza, sottolineando di non “stare affatto male” al momento dell’iniezione, ma piuttosto di sentirsi “protetta”. Ha poi elogiato la velocità della campagna di vaccinazioni di massa lanciata dal governo Johnson sull’isola dall’inizio di dicembre, plaudendo a chi vi lavora, ma anche ai milioni di individui che hanno accolto la sua amministrazione: protagonisti, secondo le sue parole proprie, di una “impresa notevole” che contribuisce “all’incoraggiamento morale” del Paese.
Covid è come la peste – Spinta dagli interlocutori a condividere i suoi sentimenti personali, la monarca ha insistito: “Una volta ricevuto il vaccino, ti senti protetto, credo sia molto importante”. “Certo, è difficile per le persone che non sono mai state vaccinate, ma devono pensare agli altri prima di sé”, ha subito sottolineato, ricordando la sicurezza collettiva del contagio. Riferendosi in generale a Covid, la regina non esita quindi ad abbozzare un paragone con il “flagello” dei secoli passati. “Sappiamo che questa è forse la pandemia più devastante al mondo e nel Regno Unito da oltre 100 anni, e che ora abbiamo una lunga battaglia vaccinale contro il virus e le sue mutazioni”, ha detto – ha continuato essendo ben informata . “Ma io – ha detto – ho assoluta fiducia nella comunità della scienza medica qui nel Regno Unito e in tutto il mondo, e credo in un futuro migliore per tutti noi”.
Arriveranno altri tempi difficili – Non ultimo, un non nuovo riferimento alla memoria di tempi ancora più difficili, quelli della guerra, come fonte di “ispirazione, in un certo senso”: “Aver vissuto la guerra – ha ricordato il vecchio sovrano – mi sembra è sicuramente come allora, quando tutti erano commossi dalla stessa idea ”. Ciò che conta – ha concluso, citando più persuasione che obbligo nell’odierna battaglia vaccinale – è “creare le condizioni perché tutti si sentano pronti ad accettare l’offerta di vaccinazione, quando chiamati”. Come in passato, i volontari al fronte.
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