Germania, una donna sarà segretaria generale dei vescovi

BERLINO – Le donne sono “al centro della Chiesa”. Anzi, “sono le donne che sostengono la Chiesa”. Durante la sua prima conferenza stampa, Beate Gilles ha sottolineato che la sua nomina a prima segretaria generale donna della Conferenza episcopale tedesca non è solo un piccolo passo verso l’uguaglianza e che terrà conto del crescente malcontento che agita la Chiesa.

Dal 1 luglio Gilles, teologo, nato 50 anni fa nel Reno Hückeswagen, prenderà il posto di Hans Langendörfer. Fino ad ora era responsabile dei bambini, dei giovani e della famiglia della diocesi di Limburg. In passato ha diretto per dieci anni l’Istituto per l’Educazione Cattolica di Stoccarda. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Bätzing, ha parlato di “un segnale forte, se i vescovi manterranno il loro impegno a promuovere le donne a posizioni di responsabilità”. Ma è un segnale forte, soprattutto per il Vaticano.

Come segretario generale, Gilles diventa la donna più potente della Chiesa tedesca. Si occuperà degli affari della Conferenza episcopale, fungerà da mediatore e potrà decidere le priorità. Ma si evolve ancora in un’istituzione dove le donne non possono essere ordinate sacerdote e sono quindi escluse dalla carriera “classica” che ha sempre garantito agli uomini i ruoli di leadership più importanti.

Il teologo raggiunge la vetta della Bischofskonferenz in un momento delicato per i cattolici tedeschi: la Chiesa è agitata da forti slanci di rinnovamento e da un movimento come “Maria 2.0” che lotta per una maggiore uguaglianza nella gerarchia cattolica. Lo scorso fine settimana, gli attivisti hanno protestato affiggendo le loro tesi nelle cupole e nelle chiese di tutto il Paese, chiedendo più spazio ma anche una maggiore trasparenza sugli abusi sessuali.

READ  Commissione dà il via libera: la Polonia riceve decine di miliardi di denaro per le riparazioni | All'estero

E a metà marzo è atteso un bilancio devastante sulla diocesi di Colonia, una delle più potenti della Germania, che potrebbe far tremare anche il cardinale Woelki: dal 1975, secondo un’anticipazione del Spiegel, sarebbero state oltre 300 le vittime di abusi sessuali e molestie. In breve, Gilles ha molte sfide da superare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *