Gli alieni avrebbero potuto osservare la Terra da più di 2.000 diversi sistemi solari

Un gruppo di scienziati dell’American Museum of Natural History ha utilizzato i dati dell’Osservatorio spaziale Gaia dell’ESA, lo stesso usato per mappare la Via Lattea, per identificare quali sistemi solari sarebbe in a punto di vista per osservare la Terra, se avessero forme di vita aliene dotato di tecnologia sufficientemente avanzata. Il risultato è 2.034 sistemi solari che sono stati registrati e saranno presi in considerazione per sviluppare ulteriormente questa idea.

Di questi 2.034, 1.715 già oggi sarebbero in buona posizione per identificarci con il metodo del transito (identifica la diminuzione di luminosità di una stella dovuta al passaggio di un pianeta sulla linea di osservazione) mentre altri 319 saranno in un periodo di 5.000 anni.

In un articolo pubblicato da Nature, gli scienziati hanno spiegato come si è scelto di concentrarsi in particolare su 75 di essi, quelli inclusi nel cosiddetto Zona di transito terrestre, che sarebbe in grado di captare i nostri segnali anche con radiotelescopi come quelli utilizzati oggi nel nostro Paese.

CNET ha contattato Lisa Kaltenegger della Cornell University di New York, che ha spiegato come “qualunque civiltà extraterrestre con il nostro livello di tecnologia, potrebbe averci individuati [da una di quelle posizioni]. Volevamo capire quali sistemi solari erano nel posto giusto per farlo. Abbiamo utilizzato i dati di Gaia per ricavare la posizione e le traiettorie dei sistemi solari, in modo da tracciarne il percorso e capire quale avrebbe avuto questo osservatorio privilegiato”.

Tra questi ci sarebbe anche Ross 128, una stella variabile distante 11 anni luce da noi e attorno alla quale ruota un pianeta roccioso delle dimensioni della Terra. In questo caso, il punto di vista per osservarci sarebbe stato da 3000 a 900 anni fa. Anche il sistema trappista-1 sarebbe promettente: dista da noi 45 anni luce e ospita la bellezza di sette pianeti di dimensioni simili alle nostre, ma al momento la sua traiettoria non è ottimale e lo sarà, entrando nel Zona di transito terrestre, in 1642 anni.

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