Governo, crisi. I 40 ribelli del movimento a 5 stelle: “O Joseph, o diviso”

Governo, crisi.  I 40 ribelli del Movimento 5 Stelle:

La prima domanda riguarda l’atteggiamento da adottare nei confronti Renzi. Le cime M5S oggi andranno a Quirinale per rilanciare il nome di Racconto, ma la consapevolezza è che i numeri sono nascosti e che sarà quindi necessario seguire la via del compromesso con l’ex premier. E allora la questione è se accettare o meno un capovolgimento sulla riforma della prescrizione, sacrificare o meno Bonafede (ieri ha presentato il rapporto sullo stato di giustizia a Palazzo Madama), dire sì o resistere su Mes . Alcuni deputati e senatori non vogliono più sottostare alle minacce del senatore de Rignano (a tal punto che c’è la possibilità di formalizzare il veto prima del Mattarella); un altro, invece, accetterebbe condizioni onorevoli, primo fra tutti lo spostamento del capo delegazione in una cella diversa da quella di via Arenula.

Il secondo dubbio è legato al futuro del Movimento se non ci sarà più l’opzione Conte ter. Cosa succederebbe? “Il rischio è che il Movimento si divida”, dichiarava la condanna dei grandi Pentastellati. L’altra incognita è il destino dell’ex premier dimissionario. In caso di elezioni, evidenziare più espositori M5S – si presenterebbe, e lo ha già reso noto, come primo ministro di una coalizione formata da M5S, Pd e Leu. Ma c’è un rischio. “Conte vuole la sua lista, non possiamo accettarla” spiegano. Ultimo dubbio: se Conte non riesce a formare un nuovo leader, su chi dovrebbe puntare M5S? Sul tavolo c’è un’opzione politica (Di Maio considerato da tutti la figura che può attirare più consensi) o un’opzione istituzionale (il presidente della Camera Fico). E anche di fronte a questo scenario, il M5S potrebbe separarsi, perché almeno una ventina di deputati (ieri c’è stata una riunione di collegamento video) e altrettanti senatori sono pronti ad accompagnare fino in fondo il premier dimissionario, gridando “Racconto la morte”.

Insomma, se Conte – considerato il punto di equilibrio del fronte rosso-giallo ma anche del M5S – scomparisse dai radar, il Movimento 5Stelle cadrebbe in una situazione di caos. E i Contiani spingono per il voto, perché “non possiamo accettare i diktat di Renzi. Come ci presentiamo nei nostri territori? », Chiede a Montecitorio un pentastellato.

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Una falange sarebbe quindi pronta a sacrificarsi. E invita Crimi e gli altri ministri a seguirlo Racconto fino alla fine. O anche fino al voto: “Tutti – osserva un deputato – devono capire che solo Conte può garantirci un futuro. Allora mettiamolo a capo del nostro esercito, prepariamo le truppe e iniziamo una campagna anti-Renzi ”. Di Battista ha detto chiaramente di essere di questa opinione: “È ora di essere uniti e compatti come siamo di nuovo. A volte ho criticato il movimento, ora lo difendo ”, ha osservato. “Se scegli la strada con Renzi, c’è una scissione”, ha detto uno degli ortodossi. “Se scegli un nome che non è più conte – spiega un senatore – dovresti essere subito d’accordo. Trovate insieme una soluzione unica. “La tessera Fico potrebbe essere digerita solo se avesse l’investitura della prima carica di Stato, ma molti si stanno rivolgendo all’ipotesi di un quadro tecnico – Lamorgese o Cartabia i nomi – in cui un grande M5S come Di Maio potrebbe avere il ruolo di primo vice.

Si risolverà la questione del rapporto tra M5S e Conte. Sono in molti a criticare gli ultimi passi del premier uscente. La strategia dell’operazione responsabile è a Palazzo Chigi, ma non è stata apprezzata da molti. Anzi, aver agitato il partito di Conte anche per alcuni ministri ha indebolito la posizione del premier dimissionario. “Ha sbagliato tutto”, è l’opinione di un’ala a cinque stelle. Ma sul tavolo c’è anche un’offerta rivolta a Conte, quella di essere un nobile padre, per fargli sostituire Grillo come garante del Movimento. Conte ha rifiutato. Indica un nuovo governo o le urne e aspetta tutti M5S seguitelo.

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