GRAN BRETAGNA di nuovo in ALLERTA, in aumento INFEZIONI e MORTALITA’. LE RAGIONI e la SITUAZIONE »ILMETEO.it

COVID: GRAN BRETAGNA di nuovo in ALLERTA, aumentano i CONTAGI e MORTALITÀ. LE RAGIONI e LA SITUAZIONE

Allarme per i dati del COVID in Gran Bretagna, ai massimi da marzoAllarme per i dati del COVID in Gran Bretagna, ai massimi da marzoInfezioni e mortalità in aumento in Gran Bretagna, a causa del pericolo Variante Delta. Quindi, ilAllarme covid, come si sono registrati il ​​21 agosto oltre 32.000 casi e 104 decessi, le cifre più alte da marzo.
In Inghilterra, inoltre, la vita è praticamente tornata a normalità pre-pandemia: negozi e ristoranti aperti (non servono mascherine), musei, sale da concerto e teatri pieni e nessun limite agli assembramenti.

A cosa è dovuto nuova spinta dati sul coronavirus?
Il giornale Corriere della Sera, nella sua edizione online, riportava il testo di Chris Smith, virologo diuniversità di Cambridge: “Non dobbiamo essere distratti, sarebbe molto facile distruggere il lavoro fatto finora, la pandemia non è ancora stata superata. La terza dose? Questa è un’opzione, ma non una certezza, poiché non è noto quale direzione prenderà il virus in futuro.“.
Secondo il dottore, alcuni pesano anche comportamento poco virtuoso, tra cui folle enormi per Campionati europei di calcio e la voglia di vivi normalmente da molti cittadini, come se SARS-CoV-2 non esistesse più.
Fortunatamente, nel Regno Unito, il i vaccini sono lontanie si è aggiunta una nuova fascia, quella dei 16-17enni, il 76% dei quali ha completato l’intero ciclo vaccinale in poche settimane.

Il problema però, esattamente come accade in Italia, sono quelli che si dichiarano antivaccini (NO-vax) ei figli, che non può ancora essere coperto e che può trasmettere l’agente patogeno: inoltre, in Inghilterra il trattamento vaccinale con Astrazeneca, che anche con la seconda vaccinazione non riesce a coprire completamente il ceppo virale Delta: Secondo uno studio, che sta per essere pubblicato, le due dosi di Astrazeneca coprirebbero solo il 61% (per quanto riguarda la diffusione), rispetto al 69% da Pfizer e Moderna.

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