Da quasi 20 anni la lira è stata soppiantata dall’euro, che è diventata la moneta ufficiale del nostro Paese, e in molte altre in Europa dal 2002. Nonostante ciò, la “vecchia moneta” è ancora motivo di nostalgia per le persone. che ha legato alla sua lettura tanti ricordi di giovinezza e di infanzia.
Dopo quasi due decenni di ‘abitudine’, la popolazione europea, così come quella italiana, si è da tempo adattata alla moneta, al punto che le nuove generazioni nate nel nuovo millennio hanno generalmente sentito poco parlare della lira. , che appare come un una sorta di eredità del passato. Come ogni moneta storica, anche la lira può essere molto interessante nel campo della raccolta e mantiene intatto il fascino delle sue monete e banconote, dove si trovano alcuni “nomi famosi”, come le 500 lire d’argento, realizzate negli anni ’50 e anni ’60.
Le 500 lire argento
La prima versione a moneta delle 500 lire, molto prima di quella bimetallico (ampiamente usato dagli anni ’80) è comunemente chiamato Caravella, prodotta dalla Zecca Italiana dal 1958 al 1967, cioè nel periodo detto boom economico ed oggi è abbastanza diffuso: riconoscibile dalle tre caravelle rappresentate da un lato, e da una rappresentazione femminile circondata da 19 simboli (che all’epoca rappresentavano i capoluoghi di provincia d’Italia) dall’altro, ha oggi una valutazione decisamente variabile in termini economici termini che è compreso tra 10 e 50 euro, secondo lo stato di conservazione.
“Vele invertite”
Tra le monete più ricercate del dopoguerra spicca la rarissima 500 lire, che presenta le bandiere delle caravelle mostrate a sinistra, anziché quelle a destra: queste copie furono prodotte nel 1957 in 1004 esemplari. anche riconoscibile. dalla dicitura “prova” posta accanto al bordo inferiore della moneta, sono particolarmente pregiate proprio perché molto rare, visto che le vele furono portate a destra a partire dal 1958, primo vero anno di “circolazione delle stanze”
Il valore di un tale esemplare supera 2500 euro, ma alcune di queste “monete”, in buone condizioni fior di conio, sono stati venduti per cifre ancora più elevate, fino a 10.000 euro.
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