Proprio come prima. Anzi meglio di prima, perché l’Inter risponde al Milan segnando il doppio dei gol e senza mai soffrire, come testimonia il netto 4-0 del Benevento, aperto subito con un gol contro il suo campo e poi completato dal risveglio di Lautaro e dalla doppietta di Lukaku. Delitto perfetto, quindi, non solo per il facile successo, ma soprattutto per la serie di ottime indicazioni pensando alla gara di campionato e alla doppia semifinale di Coppa Italia contro la Juventus.. Innanzitutto, per la terza partita consecutiva, dopo il 2-0 alla Juventus e lo 0-0 di Udine, Handanovic è rimasto imbattuto. Poi, grazie soprattutto alla loro coppia di attaccanti, che insieme hanno segnato 24 gol, l’Inter è la squadra che ha segnato più gol (49 per una media di 2,45 a partita). Finalmente, oltre allo squalificato Tale, hanno potuto riposare dal via De Vrij, Brozovic e Vidal, Barella, Lautaro e Lukaku durante il match., con la piacevole riscoperta di Eriksen uno dei migliori, in campo fino alla fine, a dimostrazione del suo completo e importantissimo recupero.
IMMEDIATAMENTE AUTOGOL – L’Inter ha subito dimostrato di non voler perdere tempo, dopo i successi di Milan e Juventus, e così dopo 7 ‘è già in vantaggio grazie ad un autogol di Improta, che nella mischia devia un calcio di punizione di Eriksen. Sembra l’inizio di una marcia e invece Conte patte in tribuna perché i nerazzurri non riescono più a segnare in un primo tempo dominato. Con Eriksen preferito a Brozovic davanti alla difesa, tra un ottimo Barella e un ordinato Gagliardini, nel solito centrocampista a cinque affiancato dagli outsider Hakimi e Perisic, l’Inter rischia solo quando il Benevento prova a rilanciare il contropiede. E così Lapadula sfrutta lo spazio a disposizione rivendicando un rigore che in realtà non c’è, perché il Var dimostra che la colpa di Ranocchia, schierata al posto di De Vrij, è infatti commessa a pochi centimetri dalla superficie. Il Benevento si ferma qui, però, risucchiato nella sua metà campo dalla pressione dell’Inter che cerca la doppietta su punizione di Eriksen, respinta da Montipò, e soprattutto con un colpo di testa di Hakimi, banalizzato dal regista danese, fuori bit. .
TRAVERSA ERIKSEN – Nessun segnale, invece, da Lukaku che finisce nell’imbuto dei due difensori centrali Glik e Caldirola, in quanto Lautaro avrebbe bene il pallone in piedi ma lo spreca malamente calciando alto. Troppo poco, però, visto che Perisic a sinistra non salta mai di fronte a Depaoli e non basta l’accelerazione di Barella, così come non bastano le punizioni e i calci d’angolo di Eriksen, pericoloso anche all’inizio del secondo tempo quando colpisce la traversa da fuori area.
LAUTARUS SBLOCCATO – La sfortuna però finisce e soprattutto mette fine al veloce rientro di Lautaro dopo sei partite, godendo di un favorevole rimpallo con un sinistro perfetto dopo un prolungamento di Gagliardin.il. Questa è la giusta ricompensa per il monologo nerazzurro e la giusta punizione per l’atteggiamento eccessivamente passivo del Benevento. Inzaghi non può essere contento e infatti, subito dopo aver eliminato Caldirola e Viola, inserendo Pastina e Schiattarella, mentre Stellini, che sostituisce Conte in panchina, può rilanciare Vidal per salvare Barella, pensando alla partita di Coppa di martedì ‘Italia contro la Juventus. .
DOPPIETTA LUKAKU – Nessun cambiamento, invece, cambia lo scenario di una partita a senso unico in cui il Benevento regala all’Inter il terzo gol con un passaggio del portiere Montipò ai piedi di Lautaro che regala a Lukaku il facile 3-0. E a questo punto, se c’era ancora qualcuno in dubbio, il gioco è finito. La caccia al gol di Lukaku non è però finita, che controlla un bel passaggio di Sanchez sul limite del fuorigioco, è appena entrato al posto di Lautaro, e con il sinistro infila palla per 4 a 0, per il suo quattordicesimo gol in campionato, solo uno in meno di Ronaldo. Quanto basta per uscire, lasciando il posto a Pinamonti, mentre Sensi subentra a Gagliardini, in una serata perfetta per il risultato e per il turnover.
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