Harrisburg, Capitol Hill, sede del governo della Pennsylvania. Tutta l’America si sta rivolgendo a questa città di 50mila abitanti, capitale dello stato sulla costa orientale, dove tra poche ore potrebbe annunciare un risultato decisivo per la corsa alla Casa Bianca. I sostenitori di Joe Biden lasciano la piazza sotto la scalinata dopo aver atteso per ore, invano, l’annuncio del sorpasso su Donald Trump. Ma è stato un approccio continuo ed estenuante.
Alle 17.15 (23.15 in Italia) il primo dato: su 23mila voti ricevuti per posta e scrutati, Biden ha conquistato i due terzi. Lo svantaggio su Trump scende sotto i 100.000, a 90.500 voti. I due sfidanti sono separati dall’1,4%: Trump 50.1, Biden 48.7. Il candidato democratico non sta consumando molto, ma la maggior parte dei voti espressi proviene da paesi a maggioranza repubblicana, come Tioga, dove il presidente ha ottenuto il 73% dei voti espressi nei seggi elettorali. Alle 18:13, secondo aggiornamento: su 37mila voti contati, Biden conquista nuovamente i due terzi.
Il vantaggio di Trump scende all’1,2% e 78.000 voti. A 19,12 la terza cifra: ancora Biden, ma Trump resta lontano, davanti a 64.237 voti. Alle 20:30 lo svantaggio scende a 53.221.000, quindi lo svantaggio è stato dimezzato in tre ore. La contea di Allegheny ha ancora 35.000 schede da contare ma, secondo le normative locali, non verranno elaborate dall’oggi al domani. Tutto è rimandato a venerdì mattina (questa sera per l’Italia). Centinaia di migliaia di carte aggiuntive verranno elaborate durante queste ore o al mattino.
Nessun annuncio arriverà da Capitol Hill. I democratici sono delusi. Le troupe televisive, che avevano anche installato telecamere e luci per la diretta. In ogni caso, la storia passerà da qui, per Biden e per Trump. I 20 Grand Elettori della Pennsylvania darebbero ai Democratici, con 253 elettori, la certezza della vittoria della Casa Bianca, ottenuta con almeno 270 voti. In Arizona, Nevada e Georgia la battaglia è ancora aperta e Trump è in vantaggio, anche se di poco, come in Georgia, o in cambio, negli altri due Stati.
Mentre i Democratici, tutti giovani e con indosso maschere protettive, se ne vanno, i Trumpiani rimangono, a debita distanza e senza maschere. Sono in cima alle scale, tranquilli, orgogliosi della loro scelta, innamorati della campagna. Niente a che vedere con la violenza delle milizie di estrema destra osservata in altre città. Un ragazzo sventola la bandiera americana sulle note fragorose di “No Longer Slaves”, No Longer Slaves, cantata da Zach Williams. Poi la ragazza balla. Altri guardano in silenzio. Harrisburg sembra avere qualcosa di magico al riguardo. L’aspettativa delle due Americhe continua. Ma ora è questione di ore.
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