I minuti e la tempesta sul CSM. Davigo nella tempesta

Tutti gli occhi sono nuovamente rivolti al Consiglio superiore della magistratura (Csm) per l’inchiesta sulla divulgazione di verbali segreti svolta dalla Procura di Roma. Al centro del caso c’è la divulgazione di atti e atti giudiziari coperti da segreto, calunnia e lettere segrete, che implicherebbe anche alcune procure, tra cui quella di Milano.

Secondo quanto finora emerso, sarebbe stato il procuratore della Repubblica del capoluogo milanese Paolo Storari a consegnare a Piercamillo davigo, all’epoca assessore del Csm, il verbale dell’avvocato siciliano Piero Amara, ancora protetto dal segreto. Il tutto senza avvisare i propri superiori, compreso il procuratore Francesco Greco. Sarebbe una forma di autodifesa.

Minuti

I documenti citati, ancora classificati, contengono le dichiarazioni depositate cinque volte dall’avvocato Piero Amara. Arrestata nel 2018 per il depistaggio dell’indagine Eni e per alcuni episodi di corruzione, Amara è stata coinvolta anche nel caso Palamara. Durante l’interrogatorio, l’avvocato siciliano avrebbe menzionato i nomi di alcuni magistrati che lo avevano avvicinato per promozioni. Non solo. Nella relazione si parla anche di una sorta di loggia segreta, chiamata Ungheria, che avrebbe avuto magistrati tra i suoi membri. Nelle sue dichiarazioni, Amara avrebbe parlato dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, grazie a lui, avrebbe ottenuto la consulenza del gruppo Acqua Marcia Spa (per un totale di circa 400mila euro).

Tra la fine del 2019 e il maggio 2020, Storari avrebbe sollecitato i pubblici ministeri a fare iscrizioni nel registro degli indagati per poter verificare le dichiarazioni di Amara. Alla fine, come forma di autotutela, la Procura di Milano avrebbe deciso di consegnare tutto a Davigo. Ma questi minuti, pochi mesi dopo la visita a Davigo, sono stati inviati in forma anonima ad alcuni giornali.

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A inviarli, a seconda di quanto è emerso fino ad ora, sarebbe stato Marcella Contrafatto, che all’epoca lavorava come impiegato nella segreteria di Piercamillo Davigo. La donna è stata ora sospesa dal servizio ed è indagata per il reato di calunnia. Anche contro di lui potrebbe intervenire un’azione disciplinare. Durante la ricerca, gli investigatori hanno trovato copie di alcuni documenti inviati nei suoi dispositivi elettronici. Indagata dalla Procura di Roma, Marcella Contrafatto si è avvalsa del diritto di non rispondere.

“Csm estraneo ai fatti”

“Il Consiglio superiore della magistratura non ha alcun collegamento con i fatti riportati oggi da varie testate giornalistiche”, ha detto il vicepresidente David Ermini, come riportato LaPresse.“Non solo il CSM è totalmente estraneo a manovre opache e destabilizzanti, ma è, infatti, l’obiettivo di un lavoro di delegittimazione e condizionamento volto ad alimentare, in un momento particolarmente grave per il Paese, la sfiducia dei cittadini. alla giustizia. . indagini più ferme e risolute da parte dell’autorità giudiziaria per determinare chi sia responsabile di tutta questa operazione “. Il procuratore di Milano Francesco Greco ha invece fatto sapere che non vi è stata alcuna scissione all’interno della Procura della Repubblica milanese, mentre Paolo storari si è detto pronto a riferire al Consiglio giudiziario supremo.

Sul caso è intervenuto anche l’ex premier Matteo renzi, che ha affidato le sue dichiarazioni al portale Enews.“Incredibile. Per due anni ci hanno fatto credere che il problema fosse un magistrato, Luca Palamara. Ogni giorno che passa, scopriamo qualcosa di nuovo. Trovare un comodo capro espiatorio non è la soluzione, mai., Infatti, i problemi nascosti sotto .. il tappeto continua a uscire “, ha dichiarato il capogruppo di Italia viva. Sono certo che il giudice Davigo – che per anni ci ha resi morali in tutti i programmi televisivi a cui partecipa e nelle colonne de Il Fatto Quotidiano – saprà spiegare questa strana vicenda. Davigo è considerato il paladino del giustizialismo. , mentre noi continuiamo ad essere garantiti a tutti, anche all’ex segretario del Davigo. Ma adesso è ovvio che il Csm è in difficoltà. E quando un’istituzione soffre è un problema per tutti. Un grosso problema per tutti “conclude.

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