“Le differenze linguistiche saranno probabilmente state maggiori di quanto possiamo immaginare, dato il tempo in cui le specie si sono differenziate, e sarebbero state molto maggiori delle differenze tra qualsiasi lingua moderna”, ha detto Stringer.
La barriera linguistica potrebbe essere stata esacerbata dalle caratteristiche individuali delle due specie: i confronti tra Neanderthal e Homo sapiens indicano che il cervello e gli organi vocali della specie erano diversi.
I genomi di Neanderthal mostrano anche che quasi 600 geni sono espressi in modo diverso nelle loro specie e nella nostra, compresi i geni associati al viso e alla voce.
Un’altra differenza notevole sarebbe stata la fronte: i Neanderthal avevano un sopracciglio sporgente che avrebbe potuto essere usato per la comunicazione sociale.
I segnali che questi archi stavano cercando di inviare potrebbero essere sfuggiti ai nostri antenati. Alcuni studi suggeriscono che le ossa delle sopracciglia ridotte Homo sapiens permesso invece di usare le sopracciglia per produrre una serie di segnali temporanei più sottili.
Indipendentemente da ciò, questi primi incontri alla fine portarono all’incrocio tra le due specie. Come sia successo esattamente per ora rimane un mistero.
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