Per capire meglio la Juve proviamo prima ad esaminare solo i dati tecnici che emergono da questi 29 giorni di campionato. Quindi, si può tentare una sintesi generale. La prima conclusione ovvia è che manca la figura della squadra.
difficile decidere sulla formazione di base. Pochissimi hanno giocato abbastanza per essere chiamati proprietari. Cominciamo con la difesa. Il primo riferimento fisso riguarda le 29 partite giocate. Il secondo è considerato il proprietario che gioca il gioco dall’inizio. Poi abbiamo De Ligt con 15 presenze, Chiellini con 9, Danilo 26, Demiral 10, Bonucci 19, Alex Sandro 10. Ovviamente manca una base, è la base di una squadra.
Passiamo a centrocampo. McKennie ha 15 presenze, Rabiot 17, Arthur 10, Bentancur 19, Ramsey, che non è un centrocampista puro, 12. Qui il problema si fa più serio. Ci sono solo quattro veri centrocampisti e tutti con caratteristiche diverse. C’è un solo regista, Arthur, e uno stabilizzatore, Bentancur. Gli altri due sono attaccanti fittizi. C’è un secondo problema, ancora più importante: quattro centrocampisti sono appena sufficienti in uno schema a due giocatori, è con gli esterni ai lati. Ma se cambi gioco e porti il terzo, come è successo più volte, non hai più riserve.. Le scelte sono esaurite, così come le possibilità di gioco, solo chi può scendere in campo. La scarsa presenza individuale lo dimostra. Quello che ha giocato di più è stato Bentancur, che spesso aveva un partner diverso al suo fianco. Questo porta ad una discontinuità, quindi non produce una commedia, c’è un fatto che forse indica qualcosa di importante, senza averlo. Nelle quattro sconfitte della Juventus, Arthur è stato assente due volte (con l’Inter subentra), mentre gioca nella partita vinta a San Siro con il Milan, Miglior partita per la Juve in campionato. Quasi sicuramente l’ultimo indizio per capire questa squadra ha bisogno di un riferimento tecnico, forse più veloce di Arthur, più personalità, ma con queste caratteristiche. La confusione del centrocampista non ha compromesso la fase difensiva. È abbastanza strano. La Juve ha ancora la miglior difesa adesso e sono state 9 partite senza subire gol, come Inter e Milan. Solo l’Atalanta ha fatto meglio. Come spiega questa presa difensiva in una squadra visibilmente disturbata? Con la buona copertura laterale fornita da Cuadrado, Alex Sandro e Frabotta, ognuno con il proprio tempismo e pregi. E con il Comunque di prima qualità da Szczesny, fondamentale come Donnarumma nella differenza del Milan. Anche i due centrocampisti che hanno giocato di più, Bentancur e Rabiot, sono rimasti piuttosto bassi in campo. Era l’ultima coperta.
Non è un caso che gli obiettivi siano diminuiti. La Juve ha segnato 10 meno dell’Inter, 12 in meno dell’Atalanta. Per 10 partite, non ha segnato o ha segnato solo un gol. Da non perdere Ronaldo, 24 gol in 24 partite iniziate dall’inizio, forse nella sua migliore stagione in Italia. Ma è più decisivo di Lukaku che ha segnato in 16 partite, mentre Ronaldo in 14. Senza considerare Muriel, solo 9 presenze dall’inizio e gol in 14 partite. Le cose, tuttavia, sono migliorate. Il vuoto veniva da Dybala e anche da Morata. Non hanno fatto male, sono state poche, 17 presenze a Morata e 8 a Dybala, 9 gol in due. Nessuno di loro aveva una riserva da eguagliare. Queste debolezze ministeriali hanno portato a una debolezza generale che ora vale giustamente il quarto posto.
Questa posizione può anche essere riassunta in un dato: su 12 punti a disposizione, la Juve ha segnato solo quattro punti contro i primi quattro, ha battuto il Milan e perso dall’Inter e Napoli. Ha battuto Lazio e Roma, che in realtà sono sesta e settima. Ci sono dati ancora migliori. La forza della difesa, il numero delle sconfitte che sono 4 come il Milan, una in meno dell’Atalanta, la metà di quelle del Napoli. Finora uno in meno dell’ultimo Allegri e tre in meno di Sarri. C’è l’affermazione di Chiesa, la complessa ma sicura progressione di Kulusevski, la conferma ad altissimi livelli di Ronaldo, una fase di cambiamento inevitabile da affrontare che è andata comunque molto lontano.
L’errore è confrontare questa Juve con quelle del passato. un’altra cosa, ma ci sono anche tanti giocatori importanti in questa Juve. Infine, gli errori sono evidenti. Impossibile non sapere dove intervenire. Penso che sarò di nuovo competitivo la prossima stagione. Ed eccoci all’ultimo punto: con o senza Pirlo? Certamente senza. Pirlo è un ottimo allenatore che deve avere l’umiltà di partire dal basso e imparare un mestiere che non solo tattico ma relazionato anche con gli altri. Non farsi capire o non comprendere appieno gli altri spesso significa dire cose incomprensibili agli altri.
5 aprile 2021 (modifica il 5 aprile 2021 | 07:20)
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