La narrazione dei club schierati per Gattuso, solo i ribaltamenti di Adl avrebbero potuto trattenerla, il dolore lancinante dei tifosi. Poi il tweet, la realtà
Domenica sera la fatale partita contro il Verona si è conclusa poco dopo le 22.30. Meno di un’ora e alle 23.28 è arrivato il tweet di addio del presidente Aurelio De Laurentiis a Rino Gattuso. Nessun incontro tra i due, nessuna stretta di mano, niente di niente. Solo un’ovvia voglia di dire addio e dire addio. È ora di alzarsi, pensare a cosa scrivere e metterlo sui social media.
Eppure, da oltre un mese, una narrazione completamente opposta è stata ossessivamente distillata sui due principali giornali locali del mainstream filo-gattusiano, il Mattino e la Repubblica Napoli.
Si parte dallo scorso 27 aprile. Lunedì il Napoli ha vinto a Torino e il titolo Mattino: “E ora Gattuso apre a Napoli”. Una dichiarazione che presuppone il signor Veleno nel ruolo dell’allenatore fiero e ferito che, però, fa un gesto di carità nei confronti del presidente. Lo si capisce da una delle seguenti frasi: “Rino ora sarebbe pronto per ascoltare, capire, valutare”. Attenzione, l’intenzione di Gattuso si esprime con il congiuntivo, “sarebbe”, non con l’indicativo. Come dire: Gattuso è ben disposto ma non del tutto. Buona. Il 30 aprile, sempre al Mattino, diventa una certezza il riavvicinamento unilaterale (cioè di Gattuso che perdona DeLa): “Sì, De Laurentiis proverà a colmare il vuoto tra lui e il tecnico calabrese di questi mesi”. Ancora una volta: “Si tenterà l’assalto con Gattuso”. Anche perché “Gattuso ha la coda. Questo è ovviamente il caso. Rino è stimato ovunque ”. Quale riga: reale? PSG? Bayern? Inter? No, Fiorentina. Più che altro una sola linea, cioè composta da un unico team.
Ma il passaggio più toccante, che ci ha portato lacrime di commozione, è questo: “Da qualche mese ormai chi vive nei dintorni di Napoli ha la sensazione di essere immerso in una favola di Asimov o in una fiaba di Grimm, in un mondo virtuale a metà tra fantascienza e fiaba perché è difficile credere a una separazione tra Napoli e Gattuso ”. Peccato però che non sia specificato come una favola dei Grimm. Probabilmente è Cenerentola, ma non abbiamo conferme: Cenerentola-Gattuso intimidita dalla matrigna Aurelia in combutta con le sorellastre birichine (ovvero gli allenatori contattati: Allegri, Spalletti, Inzaghi, Galtier). Quel giorno, 30 aprile, il Mattino prepara addirittura con zelo e scrupolo un dibattito tra i vecchi azzurri. A dire il vero un coro a favore di Rino, non proprio un dibattito, in cui spicca anche Inacio Pià dalle nebbie del passato, che dice, idealmente applaudito dall’autore dell’articolo: “Per tutta la vita confermerei Gattuso “.
Ed ecco Repubblica Napoli. Siamo ancora al 30 aprile. La descrizione della situazione è chiara, ammette senza dubbi: “Di futuro si parlerà più avanti e finora nulla è stato deciso: in attesa della fine del campionato e del decisivo faccia a faccia tra il presidente e l’allevatore”.
Una settimana dopo mancano due giorni allo Spezia-Napoli e Mattino esprime ancora una volta la sua ferma convinzione: “Quindi Rino dovrà capire, se verrà toccato un gol in Champions, cosa dovrà offrirgli De Laurentiis nel pomeriggio. partita di campionato che si svolgerà. (…) Il sipario non cala necessariamente ”. L’incontro avrà luogo. Ho capito? Un dettaglio che poi svela perché De Laurentiis ha impiegato un’ora per scrivere un tweet di poche righe domenica sera. In fretta è dovuto scendere negli spogliatoi, ha pregato Gattuso di restare, l’orgoglioso Rino ha ascoltato, capito e valutato ma poi ha detto no e in quel momento al presidente in lacrime è rimasto solo il suo straziante saluto. A velocità record. Tutto in meno di un’ora.
“Cade molto. Piantagrane. Creatore totale. Appassionato di caffè. Pioniere orgoglioso del bacon.”
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