Ha calpestato la Spagna, ha dominato la paura, ha assorbito le sofferenze di tutti. Ha apprezzato. E mentre prendeva in giro (e scopava), Jordi Alba ha vinto la partita. Con un sorriso
Londra (Inghilterra) 07/06/2021 – Euro 2020 / Italia-Spagna / Foto UEFA / Sport Immagine nella foto: Giorgio Chiellini-Dani Olmo
Era un bravo ragazzo, rideva sempre. Mentre tutto intorno a lui tremava – Wembley, gli spagnoli, i suoi compagni, anche il prato – sorrise Giorgio Chiellini. E più il match prendeva la forma di una rissa, e quell’Italia chiudeva in contanti, più Chiellini dominava psicologicamente gli eventi. Riflettere la tensione come uno specchio deformato, con una smorfia incongrua: non preoccuparti, non fa male. Come Rocky Balboa.
L’Italia ha eliminato la Spagna dopo 120 minuti, prima che Locatelli sbagliasse il primo rigore, e il resto dell’incantesimo si realizzava. Nel sorteggio tra capitani per la scelta del terreno. Un capolavoro di gestione dei conflitti made in Italy. Con il povero Jordi Alba – non proprio glabro canterano del Barca – avvolto come un turista alla stazione. La scena è virale: l’arbitro recupera la monetina sull’erba, lo spagnolo inciampa sulla scelta della metà campo, Chiellini se ne accorge e vince la partita. Lo prende in giro, lo chiama “bugiardo”, lo picchia abbracciandolo, nascondendo la truffa nello scherzo (che non è il caso: ha ragione lui, Alba aveva torto). Rivendica il peso dell’ego, i suoi 37 anni di esperienza, il calibro di un senatore, la dolcezza dell’approccio facile. Fairplay violento e ostentato. che lascia Alba arrapata e picchiata: parte seriamente sconfitto contro i compagni, ha perso il pareggio, la scelta del campo, ha comprato un mattoncino al posto dell’iPhone e la fontana di Trevi. Quello che è successo?
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Tutti hanno notato. Lo scrive il New York Times che l’Italia aveva già vinto sotto le risate di Chiellini: “Sapeva cosa sarebbe successo”. Per il telegrafo”Bonucci e Chiellini sembravano trarre un piacere perverso dal dolore della performance. La gioia assoluta di tutto questo era sul volto di Chiellini prima dei rigori, quando ha abbracciato il capitano della Spagna Jordi Alba e quasi lo ha tenuto tra le braccia come un bambino”.
A poche ore dal fischio d’inizio, gli sport di casa delle maggiori testate europee avevano iniziato a festeggiare la vecchia difesa azzurra, come se anche giornalisticamente ci fosse stata qualche idea di quello che sarebbe stato. La Faz aveva già lanciato la nomination Chiellini “sulle orme di Fabio Cannavaro”. In un fiorire di “senatore”, “dottore” ma anche un po’ “stupido”. El Mundo aveva scelto la chiave del cliché, Italia mafia & mandolino, con le due potenze bianconere descritte metaforicamente come le guardie del corpo del boss Donnarumma, “criminali che poi si recano ai funerali delle proprie vittime per fare le condoglianze ai familiari”.
Al netto del folklore, poi a terra abbiamo visto cosa significava avere Chiellini al nostro fianco. Dobbiamo farcela, anche qui dove dilaga l’allergia al simbolo di cattiveria della Juventus. Chiellini ha calpestato la Spagna, la paura, la sofferenza. Ciò ha ridotto lo sfarfallio dello sfondo. Ha spento le voci fuori campo. È diventato rumore bianco. Si è impadronito dello stress di tutti, se ne è nutrito. Ha alleggerito le spalle della squadra e della panchina. E i tifosi, anche davanti alla tv. Ogni volta che una telecamera si soffermava sulla metamorfosi di quel volto combattivo, una folata di vento soffiava nel soggiorno. Chiellini produceva l’elettricità nelle nostre case riscaldate.
E lo ha fatto demolendo l’estetica della battaglia, con le sopracciglia aggrottate di Bonucci, le sopracciglia appuntite di Insigne e Pessina (che quando entrò ne aveva una verticale posta in mezzo alla fronte), l’isteria di Verratti e i movimenti di Barella, gli occhi folli di Chiesa. Chiellini scoppiò a ridere. Ha apprezzato. Provava un evidente piacere tattile nell’affrontare il nervosismo degli altri. E traducendo questa supremazia mentale in una potenza fisica travolgente: il solito riempimento, ma questa volta di più. Prima di rimbalzare su di lui, la Spagna è stata costretta a bypassare la sua aura.
Sembra una bestemmia, ma Italia-Belgio e Italia-Spagna hanno valore educativo: per vincere ci vuole Chiellini. Qualcuno deve essere lì per ricordarti che lo spirito competitivo non è solo una grammatica da ricordare per le interviste. È uno stato di materia. Chi modella, costruisce, sviluppa. Ma non è inventato. Può essere sporco e cattivo, e in effetti noi – italiani quando dimenticano di essere disperatamente anti-Juventus – così. Un po’ grasso, sporco, nervoso. Ridono, strizzano l’occhio, caciarone. Chiellini ha inventato la risata e il bacio.
“Ninja pancetta. Guru del caffè per tutta la vita. Drogato di cibo malvagio. Aspirante risolutore di problemi. Creatore tipico.”
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