Il Consiglio europeo ha criticato l’Italia per le restrizioni ai viaggi

Giovedì sera, diversi capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, riuniti in seno al Consiglio Europeo, hanno criticato il decisione presa martedì dal governo italiano introdurre l’obbligo di presentare un test del coronavirus negativo per tutte le persone provenienti da un paese dell’UE, comprese quelle che sono state vaccinate.

I critici seguono quelli avanzato in settimana dalla Commissione Europea. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è difeso spiegando che “la variante omicron è per ora meno diffusa in Italia che in altri Paesi”, e che “questo vantaggio va mantenuto per tutelare il nostro sistema nazionale”: più o meno le stesse cose che aveva previsto mercoledì alla Camera.

La Commissione aveva criticato la decisione del governo italiano principalmente perché non era stata né anticipata né concordata con le istituzioni europee. Diversi leader ieri hanno seguito la stessa linea: secondo Politica anche Emmanuel Macron, di solito molto nella stirpe di Draghi, “ha fatto capire che non gli piaceva la decisione dell’Italia”. Altri leader hanno spiegato che imponendo il tampone obbligatorio per tutti, l’Italia ha di fatto superato il Green Pass europeo, “dando l’impressione che non abbia senso fare il vaccino”, ha detto una fonte europea al Lenzuolo.

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L’approccio del governo italiano è stato difeso da alcuni paesi che hanno adottato misure simili, come la Grecia. Secondo Tempo finanziario i paesi più esplicitamente critici sono stati Belgio, Estonia e Spagna. La mancanza di una posizione di compromesso ha fatto sì che nel Comunicato finale del Consiglio (PDF), il paragrafo sulle restrizioni contro il coronavirus contiene indicazioni per lo più generiche.

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Nonostante la scelta del governo italiano abbia suscitato diversi disaccordi all’interno dell’Unione Europea sui viaggi, l’Italia non è il primo Paese ad aver introdotto nuove restrizioni.

Già nelle scorse settimane Portogallo e Irlanda avevano introdotto l’obbligo del test negativo anche per i vaccinati in ingresso nel Paese, senza però che queste decisioni suscitassero critiche così severe. Poi si è aggiunta la Grecia che, dal 19 dicembre, richiederà che tutti i viaggiatori in arrivo nel Paese, vaccinati o meno, presentino un tampone con esito negativo. Saranno esentate solo le persone che hanno soggiornato in un altro Paese europeo per meno di 48 ore.

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