Ci arriveremo 500mila vaccini al giorno ea quel punto nessuno sarà lasciato indietro nell’amministrazione. Siamo pronti a sostenere le Regioni, dobbiamo tornare alla nostra vita migliore entro la fine dell’anno. Nel suo ufficio presso la sede della Protezione Civile Fabrizio Curcio parla per la prima volta della missione anti-Covid 19, sicuramente una delle più impegnative.
Hai gestito emergenze causate da terremoti, inondazioni, tsunami. perché è così difficile?
Nessun Paese era preparato alla pandemia, difficile perché riguarda l’Italia intera e coinvolge tutti i cittadini.
Siamo in ritardo?
Le mancate consegne hanno sicuramente causato un rallentamento, ma stiamo recuperando bene. Alla fine del mese arriveranno 4,5 milioni di dosi. Ora stiamo vaccinando 200.000 persone al giorno, una volta a regime, dovremo arrivare a 500.000, come ha detto il Commissario Figliuolo, se le aziende farmaceutiche rispettano le scadenze alla fine di giugno, ci riusciremo.
L’ha fatto per questo?
Avevo deciso di essere l’ultimo dei miei colleghi perché è quello che fanno chi guida una squadra, quando ho capito che la mia scelta poteva essere interpretata male, me ne sono andato subito. AstraZeneca è stato definito un vaccino sicuro dalle agenzie di regolamentazione. Deve essere fatto.
Ora tornando ai gruppi di età, sei preoccupato che alcuni governatori lo faranno in modo diverso?
Non possibile. Quando AstraZeneca è stato somministrato con determinate limitazioni per fasce di età, il piano è stato modificato inserendo servizi essenziali e ogni regione ha deciso per conto proprio. Dall’11 marzo tutto è cambiato. Ciò è previsto dal decreto vigente condiviso con i governatori. Procedere per categorie non va bene, pone problemi.
Stai parlando delle persone più intelligenti che passano?
Se devi chiudere una coda, ad esempio per gli insegnanti, va bene. Ma questo non fa saltare la linea. Procedi per anno di nascita, unico criterio oggettivo.
Che cosa hai intenzione di fare?
Il sistema di protezione civile può contare su almeno 200.000 volontari. Penso che in ogni città debbano essere creati “punti caldi della vaccinazione”. Siamo anche pronti a metterli a posto, pronti a farlo come in un terremoto o in un’alluvione.
Come dovrebbero essere?
Le linee guida su cui stiamo lavorando tutti insieme saranno le stesse ovunque: ampio parcheggio, entrate e uscite separate, sala d’attesa, medici che controllano le condizioni attitudinali, stanze per le vaccinazioni e altre dove aspettare i 15 minuti obbligatori.
Baster?
Le farmacie possono svolgere un ruolo strategico, così come i ritiri rapidi. E poi ci sono i 42.000 medici di base. Dobbiamo essere veloci, andare ovunque in ogni modo possibile e la protezione civile avrà un ruolo logistico e pratico fondamentale.
Sui tamponi I medici di basee hanno resistito.
Sarebbe molto strano per loro opporsi alla campagna di vaccinazione spegnendo la luce in fondo al tunnel. Mi affido molto anche ai dentisti.
Quando usciamo?
Se le case farmaceutiche rispettano i tempi, sono convinto che alla fine di quest’anno torneremo per recuperare almeno una parte della nostra vita.
24 marzo 2021 (modificato il 24 marzo 2021 | 07:52)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
“Fanatico del caffè. Introverso. Organizzatore. Amichevole fanatico della birra. Tipico risolutore di problemi.”
You may also like
-
iGaming: una guida per principianti
-
La scienza delle friggitrici ad aria: i meccanismi d’azione
-
La storia delle friggitrici ad aria: come hanno cambiato la cucina casalinga
-
Concerti virtuali: trasformare le esibizioni di musica dal vivo
-
Gruppo Salcef, nuovi contratti in Italia per 150 milioni di euro